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L’impatto del cambiamento climatico sulle vendite di vino

Come cambiano le preferenze di consumo degli italiani?

Negli ultimi anni, il settore vitivinicolo sta vivendo cambiamenti significativi, influenzati dalle nuove preferenze dei consumatori. Il fenomeno del cambiamento climatico e l’aumento delle temperature estive stanno avendo un grande impatto sia sulla produzione che sulle abitudini di consumo: a partire dall’estate del 2022, in particolare nel mese di luglio, le temperature sono aumentate di 2,26°C in più rispetto alla media dal 1800, comportando considerevoli cambiamenti nel settore vitivinicolo.

Secondo l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (OIV), il consumo mondiale di vino ha subito una flessione generale negli ultimi anni, di conseguenza per far fronte ai cambiamenti del mercato e rispondere alle nuove esigenze dei consumatori, è importante comprendere come si muovono i consumi di vino in base alla stagionalità. Questo fenomeno è evidente nei dati di vendita degli ultimi anni in Italia, dove si osserva, durante il corso dell’anno, un andamento diametralmente opposto tra le vendite di vini rossi e le vendite di vini bianchi, spumanti e bollicine. Nello specifico, con l’aumento delle temperature estive, si osserva una diminuzione del consumo di vini rossi, a favore di vini bianchi, spumanti e bollicine, capaci di mitigare l’effetto delle ondate di calore che caratterizzano ormai i mesi estivi.

Obiettivi dello studio

Come cambiano quindi i consumi di vino con la stagionalità?

Ce lo siamo chiesto a Vino.com e con questo studio ci proponiamo di esaminare e approfondire come la stagionalità influenzi la scelta e l’acquisto di vino durante l’anno, sia in Italia che all’estero. Analizzando i nostri dati di vendita con il supporto di studi del settore su questo argomento, metteremo in luce come le abitudini dei consumatori cambino in particolar modo durante i mesi estivi.

Il cambiamento climatico e le temperature estive

Non è una novità che negli ultimi decenni le temperature medie estive siano aumentate in modo significativo, con impatti differenti nelle varie regioni. I dati registrati durante il periodo estivo da poco trascorso, rilevano che in Europa ad agosto 2024, la temperatura media è stata di 1,54°C superiore rispetto alla media di agosto del periodo 1991-2020, mentre in Italia l’aumento è stato ancora più marcato, con una media superiore di 2,38°C.

L’estate 2024 ha visto temperature estremamente elevate, con picchi significativi nell’Europa sud-orientale, che ha affrontato un intenso stress termico durante tutta la stagione. Le condizioni meteorologiche hanno contribuito a rendere agosto uno dei mesi più caldi mai registrati in Italia e in Europa.

In particolare, le regioni del Sud Europa hanno sperimentato aumenti di temperatura superiori rispetto al Nord, influenzando in modo diverso i consumi di vino.

Analisi dei dati di vendita

Abbiamo analizzato le vendite di diverse categorie di vino tra il 2021 e il 2024 e sono emerse evidenti preferenze di consumo nel periodo estivo rispetto al resto dell’anno.

I vini rosati

Entrando nel dettaglio, notiamo subito che i vini rosati hanno guadagnato popolarità, passando da una quota di bottiglie vendute pari al 2,91% nei primi dieci mesi del 2021 contro il 3,79% nello stesso periodo del 2024. Inoltre, la quota di bottiglie di vino rosato vendute durante il periodo giugno-agosto 2024 ha raggiunto il picco massimo del 5,56% di media, rispetto a gennaio-febbraio 2024 quando si attestava sul 2,36% di media.

Questo crescente interesse dei consumatori per i vini rosati è attribuibile alla loro versatilità e alla capacità di accompagnare una vasta gamma di piatti estivi, che li rende una scelta ideale durante i mesi più caldi.

I vini rosati più venduti nei primi dieci mesi del 2024 sono stati i Salento IGT, Côtes de Provence e Toscana IGT, vini caratterizzati da note fruttate, eleganti e fresche. Alle denominazioni Salento IGT e Côtes de Provence, già popolari nel 2021, si è aggiunta nel 2024 la denominazione Toscana IGT, salita in terza posizione al posto del Cerasuolo d\Abruzzo DOC.

La crescita della quota dei vini rosati è correlata alla vivacità e all'eleganza che li rende particolarmente piacevoli al palato, mentre l’impennata nei consumi dei mesi estivi, rispetto ai mesi invernali, dipende dalla struttura delicata e dalla buona sapidità di questi vini, molto piacevoli nei mesi più caldi.

Tutte queste caratteristiche hanno contribuito alla loro crescente popolarità durante l’estate, quando i consumatori cercano vini rinfrescanti, ma con un carattere distintivo.

Spumanti e Champagne

Nonostante gli spumanti e gli Champagne siano sempre amati e apprezzati dai consumatori, questa categoria non ha registrato un incremento percentuale delle vendite nei primi dieci mesi del 2024 rispetto al 2021. Tuttavia, nel corso degli anni, rispetto ai consumi dei mesi di gennaio-febbraio, la stagionalità è evidente: nello specifico nel 2024, dal 21,69% di gennaio, la quota degli spumanti è cresciuta progressivamente con l’avvicinarsi dell’estate fino a raggiungere il 31,69% di agosto.

Questo suggerisce come le bollicine siano particolarmente apprezzate nei mesi caldi. Per la categoria bollicine, le tre denominazioni preferite nei primi dieci mesi del 2024 sono state lo Champagne AOC, seguita dal Franciacorta DOCG e dal Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Se confrontiamo i dati dei primi dieci mesi del 2024 con il 2021 notiamo però una variazione nei gusti dei consumatori, infatti la denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG ha perso peso negli ultimi anni a favore dello Champagne, che è salito in prima posizione.

Lo Champagne offre un’esperienza sensoriale più complessa grazie alla sua struttura ed è considerato un simbolo di prestigio, che attrae i consumatori propensi all’acquisto di prodotti esclusivi.

Il Franciacorta, metodo classico italiano, è noto per la piacevole sapidità e freschezza, si caratterizza per una grande cremosità ed eleganza che lo rendono una bollicina molto apprezzata per i suoi elevati standard qualitativi.

Il Prosecco Superiore, noto per il suo profilo fresco e leggero, con note di mela verde, pera e fiori bianchi, è tipicamente apprezzato per la sua versatilità e informalità di consumo.

Il successo delle tre denominazioni nel corso degli anni è correlato alle loro differenti caratteristiche, che le rendono uniche e adatte a molteplici occasioni d’uso, sia più informali che esclusive.

I Vini Bianchi

Per quanto riguarda i vini bianchi, la quota delle bottiglie vendute nei primi dieci mesi del 2024 è cresciuta dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il dato più rilevante è correlato alla stagionalità, poiché il vino bianco continua a essere preferito all’aumentare delle temperature e soprattutto durante i mesi estivi, con percentuali che nel 2024 si aggiravano tra il 31,77% e il 33,90%, rispetto al periodo gennaio-febbraio dello stesso anno, quando la quota di vino bianco si collocava su una media del 21,80%. Queste percentuali sono sensibilmente più alte rispetto a tutti gli altri mesi dell’anno, ma sono soprattutto in incremento rispetto allo stesso periodo del 2021, quando la quota di vino bianco venduto si attestava tra il 30,73% e il 32,72%.

In modo particolare, nei primi dieci mesi del 2024 i bianchi più venduti sono stati quelli delle denominazioni Alto Adige DOC, Terre Siciliane IGT e Lugana DOC. Vini particolarmente apprezzati per freschezza, mineralità, eleganza e acidità, ma soprattutto ideali per una bevuta rinfrescante e leggera.

L’impennata nei consumi di vino bianco durante i mesi estivi degli ultimi anni è strettamente correlata alla naturale freschezza e al corpo medio-leggero che li caratterizza, rendendoli adatti al consumo estivo e perfetti da gustare nelle giornate calde.

I Vini Rossi

Infine, il vino rosso, simbolo per eccellenza della produzione vitivinicola italiana, ha visto una crescita del 3,39% nei primi dieci mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2021, ma relativamente alla stagionalità, non solo non segue le logiche delle altre categorie, ma ha un comportamento diametralmente opposto. Di fatto, all’aumentare delle temperature, specialmente estive, corrisponde una netta riduzione dei consumi di vino rosso.

Nello specifico nel 2024, la quota di vino rosso è gradualmente scesa al 23,92% di luglio partendo da un 51,96% di gennaio, dato che conferma un trend di consumo opposto alle altre categorie.

Sebbene i rossi siano in crescita si nota che le denominazioni di vini rossi più strutturati, come il Primitivo di Manduria DOC e il Valpolicella Ripasso DOC hanno perso quota, a scapito di vini rossi meno strutturati e più fruttati come i Salento IGT, Toscana IGT e Chianti Classico. I vini rossi con una struttura più corposa e complessa, maggiore contenuto alcolico e tannini importanti sono infatti meno adatti al consumo e più impegnativi durante i mesi più caldi.

Le analisi sopra esposte delineano un quadro chiaro delle tendenze emergenti nel consumo di vino durante le estati sempre più calde. Mentre i vini bianchi e rosati guadagnano terreno, i rossi strutturati affrontano nuove sfide sul mercato.

I dati presentati evidenziano trend significativi che stanno ridefinendo il panorama vitivinicolo. Per approfondire queste tendenze e scoprire come si riflettono nelle scelte disponibili sul mercato, Vino.com propone un’ampia gamma di vini selezionati in linea con le nuove preferenze dei consumatori. Visitando il sito, è possibile esplorare una vasta selezione di rosati, bianchi e bollicine che rispecchiano le tendenze attuali, offrendo un’esperienza di degustazione adatta alle esigenze del momento.

Italia vs Europa: confronto delle tendenze di consumo

Tendenze di consumo in Italia

Nel 2024 i dati di vendita di Vino.com confermano una tendenza consolidata in Italia: durante i mesi estivi, le vendite di vino rosso mostrano una flessione importante rispetto alle altre categorie, confermando un comportamento stagionale nelle preferenze dei consumatori.

In particolare, il consumo di vini rossi diminuisce sensibilmente con l’avanzare dell’estate, passando dal 51,96% di gennaio al 23,92% di luglio 2024, un dato che conferma un netto aumento delle vendite di questa categoria di vino nei mesi invernali e un calo significativo durante il periodo estivo.

Al contempo, la percentuale di bottiglie di vino bianco vendute aumenta vertiginosamente durante i mesi estivi (giugno-agosto) rispetto a quelli invernali.

Anche gli spumanti e gli Champagne confermano l’andamento in crescita a mano a mano che si procede dai mesi invernali a quelli estivi.

Inoltre come già accennato in precedenza, i vini rosati, non solo crescono complessivamente dal 2021 al 2024 (periodo gennaio-ottobre), ma confermano l’andamento stagionale dei bianchi e delle bollicine, caratterizzati da un’impennata delle vendite nei mesi estivi, a dimostrazione di una preferenza crescente per queste tipologie di vino con l’aumentare delle temperature e l’avanzare della stagione più calda.

Per quanto riguarda le denominazioni, negli ultimi anni hanno perso peso le denominazioni di vini rossi più corposi e strutturati, come il Primitivo di Manduria DOC e il Valpolicella Ripasso DOC, lasciando spazio ad altri vini rossi meno corposi e più fruttati, come i Salento IGT, Toscana IGT e Chianti Classico.

Tra le altre categorie, i vini bianchi Alto Adige DOC e Terre Siciliane IGT e i vini rosati Salento IGT Côtes de Provence e Toscana IGT si sono distinti come vini particolarmente apprezzati per la loro capacità di offrire una bevuta piacevole e rinfrescante.

Tendenze di consumo in Europa

Le preferenze di consumo di vino tra Italia e Europa presentano differenze ma anche similitudini interessanti, soprattutto nei mesi estivi, durante i quali si registrano i principali cambiamenti nelle vendite.

Il vino rosso è considerato all’estero il vino per eccellenza, anche fuori dall’Italia il suo consumo subisce variazioni stagionali, registrando una flessione nelle vendite durante i mesi estivi rispetto al periodo gennaio-febbraio. La vera differenza con l’Italia è rappresentata dalla percentuale complessiva di bottiglie di vino rosso vendute, pari a 52,39% nei primi dieci mesi del 2024 e in crescita del +10,34% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Per quanto riguarda i vini bianchi, tenuto conto dei primi dieci mesi dell’anno, la quota complessiva è calata da 28,27% del 2021 al 26,14% del 2024, pur mantenendo un andamento influenzato dalla stagionalità estiva con un picco di consumo medio del 31,98% nei mesi di luglio e agosto contro il 20,45% di gennaio.

Per quanto riguarda le bollicine, mentre in Italia i dati di vendita registrano un incremento importante nei mesi estivi, seguendo quindi una marcata stagionalità, all’estero presentano un andamento più altalenante nei mesi.

La fama del rosé va oltre i confini dello stivale. Va però sottolineato come il trend del rosato all’estero non segua quello italiano: il suo consumo medio è rimasto costante dal 2021 al 2024 ed è meno concentrato nel periodo estivo, ma più distribuito nei mesi di fine primavera e inizio estate.

Principali differenze tra Italia ed Europa

Nel complesso, quindi, all’estero si vendono molti più vini rossi che in Italia, i bianchi seguono un andamento stagionale, ma sono complessivamente in calo rispetto al nostro paese, dove invece crescono timidamente. Inoltre le bollicine non seguono un andamento prettamente stagionale come in Italia e rappresentano all’estero una quota inferiore rispetto al nostro Paese.

Infine il consumo dei rosati è rimasto pressoché costante negli anni.

Tutti questi elementi evidenziano come la stagionalità estiva influenzi in modo più accentuato il consumo di vino sul mercato italiano rispetto a quello internazionale, mostrando una diversificazione delle preferenze dei consumatori.

Le caratteristiche intrinseche dei vini e la loro adattabilità alle alte temperature

Le preferenze dei consumatori durante le estati sempre più calde sono strettamente legate alle caratteristiche intrinseche dei diversi tipi di vino. Comprendere come queste caratteristiche influenzano il consumo può aiutare a spiegare perché alcune tipologie di vino vedono aumentare o diminuire la loro popolarità in relazione alle temperature estive.

Temperatura di servizio e sensazione di freschezza

I vini bianchi, i rosati e le bollicine sono generalmente serviti a temperature più basse, tra 6°C e 12°C, il che li rende particolarmente freschi e piacevoli all’aumentare delle temperature estive (OIV, 2019). La bassa temperatura di servizio esalta la freschezza, l’acidità e gli aromi fruttati e floreali di questi vini, offrendo una sensazione piacevole al palato.

Al contrario, i vini rossi strutturati richiedono una temperatura di servizio più elevata, intorno ai 16°C-18°C, per esprimere al meglio le loro caratteristiche organolettiche (Jackson, 2014). Tuttavia, durante le estati calde, la temperatura di servizio può risultare poco piacevole per i consumatori.

Bollicine e Champagne 6 e 10°C

Vini Bianchi 10 e 12°C

Vini Rosati 10 e 12°C

Vini Rossi 16 e 18°C

Impatto delle alte temperature sulle preferenze sensoriali dei consumatori

Le alte temperature influenzano la percezione dei sapori e le preferenze dei consumatori. Diversi studi hanno dimostrato che, durante il caldo estivo, i consumatori tendono a preferire bevande rinfrescanti con un minore contenuto alcolico e un’acidità più elevata (Spence & Wang, 2018). Vini con queste caratteristiche offrono una sensazione di freschezza e leggerezza, rendendo la degustazione piacevole.

I vini rossi, con alto contenuto alcolico e tannini robusti, possono risultare troppo corposi e astringenti in estate. Questo porta i consumatori a orientarsi verso vini bianchi, rosati e spumanti, che offrono profili aromatici freschi, fruttati e con una maggiore acidità (Tempere et al., 2016).

Relazione tra aumento delle temperature e composizione chimica dei vini

Il cambiamento climatico non solo influisce sulle preferenze dei consumatori, ma anche sulla composizione chimica delle uve e dei vini.

Bollicine e Champagne 6 e 10°C

Le temperature più elevate accelerano la maturazione delle uve, portando a un maggiore accumulo di zuccheri negli acini. Questo si traduce in vini con un contenuto alcolico più elevato dopo la fermentazione (Jones et al., 2005). Vini con alto grado alcolico possono risultare meno adatti al consumo estivo, poiché l’alcol accentua la percezione del calore nel corpo.

Riduzione dell’acidità

Le alte temperature possono ridurre l’acidità naturale delle uve, poiché accelerano la respirazione cellulare e il consumo di acidi organici come l’acido malico (Sadras & Moran, 2012). Una minore acidità porta a vini meno freschi e vivaci, influenzando negativamente la loro piacevolezza durante i mesi caldi.

Modifiche aromatiche

Modifiche aromatiche: Il clima caldo può alterare la sintesi dei composti aromatici nelle uve, favorendo lo sviluppo di aromi più maturi e riducendo quelli freschi e floreali (van Leeuwen & Darriet, 2016). Questo può rendere alcuni vini meno attraenti per il consumo durante l’estate, stagione in cui si preferiscono profili aromatici leggeri e fruttati.

Conclusioni e prospettive future

La ricerca di nuove soluzioni, compatibili con abitudini di consumo influenzate dal cambiamento climatico che rende le nostre estati sempre più lunghe e più calde, dovrà diventare argomento centrale di discussione, in quanto, guardando al futuro, è molto probabile che le tendenze di consumo di vino osservate nei periodi estivi continuino ad evolversi nella stessa direzione.

Osservando i dati emergono alcune tendenze che potrebbero interessare il mercato del vino nei prossimi anni:

• I vini rosati e le bollicine potrebbero continuare a guadagnare popolarità durante i mesi estivi, grazie alla naturale freschezza che li caratterizza.
• I vini rossi potrebbero continuare a subire un calo di consumo durante i mesi più caldi, data la loro naturale corposità.
• È possibile che l’interesse per i vini a basso contenuto alcolico cresca, specialmente tra le generazioni più giovani.

Di conseguenza, sarà importante per i produttori adattarsi alle nuove condizioni climatiche per mantenere costante la produzione in un contesto di temperature in aumento. Inoltre sfruttare l’opportunità di innovare e diversificare l’offerta, garantendo al contempo una produzione sostenibile e resiliente al cambiamento climatico, sarà l’elemento chiave per navigare con successo in questo contesto delicato, in cui si delineano diverse nuove dinamiche di consumo.

Riferimenti Bibliografici

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