Sagrantino
Il vitigno Sagrantino è coltivato quasi esclusivamente in Umbria, in particolare nel territorio di Montefalco dove è stato all’origine della DOCG dal 1990. Le sue origini restano piuttosto misteriose e per secoli i viticoltori del territorio hanno utilizzato le sue uve quasi esclusivamente per produrre vini passiti da consumare durante le più importanti festività religiose. Oggi è vinificato come vino secco e risulta particolarmente apprezzato in blend con il Sangiovese. Con il censimento del 2010 erano circa 950 gli ettari dedicati al Sagrantino. Il suo nome deriverebbe proprio dal termine latino sacer ma il suo legame con la città di Montefalco è di indubbio valore. Qui, infatti, secondo una leggenda, l’imperatore Federico II di Svevia, grande appassionato di falconeria, avrebbe risparmiato l’antica città di Coccorone grazie alla restituzione dei falchi fuggiti sulla vetta antistante l’accampamento imperiale. In segno di riconoscenza, l’imperatore ne avrebbe evitato la distruzione rinominandola Montefalco. Aldilà del nome, la provenienza del Sagrantino resta incerta e dibattuta, con testimonianze che riconducono a Plinio il Vecchio o l’ipotesi di un trasferimento dall’Asia Minore ad opera di alcuni monaci. Ciononostante, si tratta di una varietà che ha rischiato di scomparire di fronte all’avanzamento dei grandi vitigni rossi internazionali. Sono state la tenacia e la passione dei viticoltori di Montefalco ad assicurarne la sopravvivenza nel tempo. Solo negli anni ‘70 e ‘80 il Sagrantino ha cominciato a essere vinificato in rosso per produrre vini secchi. Pur non trattandosi di un vitigno facile da gestire, l’esperienza del Sagrantino è in grado di ricondurre agli albori di culture e tradizioni senza rivali. L’elevata presenza di tannini, infatti, necessita di lunghi periodi di affinamento in legno prima di delimitarne la portata e di garantire un sorso armonico, equilibrato e poco irruento. Di colore rosso intenso, apre al naso con un bouquet di frutti di bosco, more, ribes nero e spezie. Il sorso presenta grande struttura, con un corpo caldo e potente, sostenuto da una fitta trama tannica e da una buona acidità. Perfetto per consumare piatti di carne, come brasati o selvaggina.
Perché acquistare Sagrantino
Acquistare Sagrantino significa indubbiamente ristabilire una parentela con tradizioni locali che rischiavano, prima degli anni ‘90 del secolo scorso, di essere dimenticate. Senz’altro un vino difficile da apprezzare, può riservare notevoli sorprese quando degustato nelle giuste occasioni, anche come vino da meditazione. Se si è in cerca di un vino carico e possente, territoriale e audace, il Sagrantino rappresenta la scelta giusta per innamorarsi al primo sorso di tutta la sua complessità.
Quali sono le caratteristiche del vitigno Sagrantino?
Il vitigno Sagrantino torna alla ribalta negli anni ‘90 quando le tecniche di vinificazione consentono di elaborare vini più facili e di stemperare le asperità dovute a una consistente struttura tannica. Il vitigno cresce tradizionalmente nei comuni di Montefalco e Bevagna, su suoli e con esposizioni di diverso tipo, per regalare vini di grande complessità aromatica in cui la componente fruttata, composta da frutti rossi e neri, prugna e sentori floreali di viola, si integra alla perfezione con i terziari dovuti alla maturazione in legno come tabacco e vaniglia. Con un titolo alcolico minimo di 13%, la resa dei vigneti deve essere al massimo di 80 quintali per ettaro.
Quali sono le caratteristiche più evidenti del vino Sagrantino?
Diretto e immediato, il vino Sagrantino presenta sempre caratteristiche di riconoscibilità che lo rendono ampio e potente al palato, con una trama tannica decisa e capace di sostenere sentori fruttati complessi e variegati.
Quali sono i migliori abbinamenti per il Sagrantino di Montefalco?
Tra i migliori abbinamenti per il Sagrantino di Montefalco ci sono sicuramente gli arrosti alla griglia e gli stracotti, i formaggi stagionati e i risotti al tartufo.