Garganega
La garganega è la varietà a bacca bianca più diffusa nell’area del veronese. Si tratta di un antico vitigno presente da secoli nel territorio dei colli a nord-est di Verona. Ha trovato il suo terreno d’elezione soprattutto nell’area di Soave e Monteforte d’Alpone, su terreni d’antichissima origine vulcanica. Terre nere, costituite soprattutto da basalti, misti a tufi ed estrusioni calcaree, frutto di eruzioni magmatiche sottomarine. Un terroir molto pregiato, che riesce a trasmettere alla garganega struttura e note di particolare finezza e sapidità. La predilezione del vitigno per i suoli di matrice vulcanica è confermata dagli ottimi risultati che si ottengono a Gambellara, sui rilievi collinari in prossimità dei Monti Lessini.
La garganega è una pianta molto produttiva e per solito viene allevata secondo l’antico uso della pergola veronese. Un sistema che dopo un periodo di abbandono in favore del guyot, è stato rivalutato per la sua capacità di proteggere meglio i grappoli dal sole, conservando maggior equilibrio tra zuccheri e acidità.
Il vino ha un colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso si apre con note di fiori bianchi, frutta matura e finale con caratteristica nota ammandorlata. E’ un vino armonioso, che si presta ad affinamenti in acciaio e legno e manifesta una grande propensione all’invecchiamento, con sviluppo di interessanti aromi terziari. E’ un’uva che si presta anche a surmaturazione in vigna per realizzare vendemmie tardive o per essere conservata ad appassire in fruttaio per la successiva produzione di vini passiti, come il famoso Recioto di Soave e di Gambellara