Bonarda
La Bonarda è il nome di una varietà di uva a bacca rossa che in Italia viene utilizzato in realtà per designare tre distinte varietà: in Oltrepò Pavese e Colli Piacentini è chiamata Bonarda ciò che corrisponde alla Croatina; la Bonarda Novarese che corrisponde all’Uva Rara; la Bonarda Piemontese era invece ampiamente diffusa in Piemonte prima dell’arrivo della fillossera. Anche in Argentina la Bonarda è la varietà più piantata dopo il Malbec. La Bonarda predilige terreni poco fertili e di natura argillosa e molto spesso è vinificata in blend con uve Barbera. Alta la produttività e particolarmente sensibile alle gelate, appartiene a DOC come Monferrato DOC, Colli Tortonesi DOC, Canavese DOC. Molto diffusa anche in Emilia-Romagna, la sua diffusione in Italia è di ca. 750 ettari vitati a fronte dei 18000 presenti in Argentina.
La Bonarda dell’Oltrepò Pavese
Nella zona dei Colli Piacentini e dell'Oltrepò Pavese la varietà chiamata impropriamente Bonarda è in realtà Croatina. Nella zona che si estende nella Lombardia orientale da Pavia fino al monte Chiappo, nascono vini d’eccezione che, anche grazie a un costante lavoro di promozione territoriale, hanno fatto conoscere negli ultimi anni il Pinot Nero e la Bonarda al pubblico degli appassionati. In particolare la Denominazione di Origine Controllata Bonarda dell’Oltrepò Pavese presente dal 1970 ammette l’uso di Croatina per un minimo dell’85% da integrare eventualmente con Barbera, Vespolina e Uva Rara (15% max). Se ne ottiene generalmente un vino di color rosso rubino intenso, dai sentori vinosi, di frutti rossi e neri, molto fresco al palato e poco tannico.
Perché provare la Bonarda amabile?
L’alto contenuto zuccherino della Bonarda rende particolarmente apprezzata la versione amabile che si contraddistingue per maggior densità al palato, aromi fruttati più robusti e una piacevole dolcezza. È un vino particolarmente indicato per taglieri di salumi, carni alla griglia e formaggi freschi.
Come si ottiene la Bonarda frizzante?
Soprattutto nell’Oltrepò Pavese la diffusione della Bonarda frizzante è il tratto distintivo di una viticoltura che coniuga tradizioni locali e sperimentazioni. Ottenuto il mosto base, il vino viene ottenuto tramite normale fermentazione per poi aggiungere una parte di mosto non fermentata e carica di zuccheri per permettere che avvenga la rifermentazione in autoclave.
Quali sono le caratteristiche della Bonarda?
Tra le caratteristiche del vino ottenuto con uve Bonarda c’è sicuramente un colore vivo e intenso accompagnato da sentori vinosi che ricordano i frutti rossi, una buona speziatura di pepe nero e maggiorana, per un palato fresco e poco tannico.