Malvasia

Con il nome Malvasia vengono indicati molti vitigni a bacca bianca e nera differenti tra loro, pertanto sarebbe più opportuno parlare di Malvasie al plurale. Queste varietà infatti non soltanto hanno una diversa conformazione della pianta ma presentano anche un diverso colore, sapore, comportamento in fase di maturazione e predisposizione alla vinificazione.

Sono varietà diffuse un po’ in tutta Italia ma le più presenti e conosciute sono senz’altro quella di Candia Aromatica, impiegata per la produzione di vini a denominazione di origine controllata Malvasia dei Colli Piacentini, la Malvasia Bianca di Candia e la Puntinata presenti soprattutto nel Lazio, l’Istriana del Friuli Venezia Giulia e quella delle Lipari da cui si ottiene l’omonima DOC prodotta nelle isole Eolie.

Le varietà di Malvasia a bacca nera sono diffuse nella penisola salentina, tra cui troviamo La Malvasia Nera di Brindisi e di Lecce, e in Piemonte, in cui le protagoniste sono l’astigiana Malvasia di Casorzo e quella di Schierano che insieme alla Freisa compone il blend della Malvasia di Castelnuovo Don Bosco DOC.

Deve il nome al porto del Peloponneso Monemvasia (letteralmente, “porto con un solo accesso”), paese fondato nel 588 da cui ebbe origine la diffusione del vitigno, il quale fu annesso nel 1419 dalla Repubblica di Venezia. Fu proprio questa grande città commerciale italiana che ne favorì la diffusione fino a renderla, nel Seicento, l’uva più famosa d’Europa. A Venezia era così popolare che anche i bar, le osterie e le botteghe si chiamavano “malvasie”.

Viene annoverata generalmente tra le uve aromatiche ed è caratterizzata di norma da un sapore dolce e intenso molto gradevole.