Quando si parla di abbinamenti, solitamente si pensa ad antipasti, primi piatti di mare o con sughi di terra, secondi piatti di pesce o carne. Poche volte si pensa alla minestre, nonostante siano uno dei piatti tradizionali più diffusi della nostra cucina. Il minestrone di verdure, pur nelle varie declinazioni territoriali, è presente nelle abitudini culinarie di tutte le regioni della nostra penisola. È, infatti, una pietanza povera della tradizione contadina, realizzata in ogni stagione con i prodotti dell’orto. Non c’è una ricetta unica del minestrone e anche nella stessa zona cambia a secondo delle stagioni e delle verdure disponibili in quel momento. È impossibile stilare una ricetta unica, a parte la presenza di fagioli e patate, le altre verdure variano molto da regione a regione e a secondo dei mesi dell’anno. Può essere servito caldo durante i mesi invernali o freddo in estate. La preparazione è molto semplice ma piuttosto lunga e laboriosa. Si comincia lavando e pulendo le verdure e poi tagliandole e pezzi. Si prepara poi il soffritto con cipolla, carote e sedano, tritati molto finemente. Quindi si versa dell’olio extravergine d’oliva in una pentola e si fa rosolare il soffritto insieme a un mazzetto di erbe aromatiche legate con uno spago. Si mettono poi le verdure in padella, seguendo i vari tempi di cottura, con del brodo vegetale e si cuoce il tutto a fuoco basso. A cottura terminata, si toglie il mazzetto di erbe aromatiche e si serve il minestrone con un filo d’olio EVO a freddo ed eventualmente con una macinata di pepe fresco.
Il minestrone di verdure è un piatto gustoso, leggero e salutare, che può essere arricchito a piacere con dei crostini di pane. È un piatto di poca struttura, caratterizzato dal gusto delicato delle verdure, diluito del brodo. La presenza delle patate e dei fagioli dona una certa consistenza al minestrone soprattutto per l’amido, mentre le altre verdure contribuiranno a dare una piacevole sfaccettatura di sapori, nell’ambito di sfumature vegetali dalle note tendenzialmente dolci e morbide, soprattutto di cipolla, carota e zucchine. In base a queste considerazioni generali, sceglieremo in abbinamento un vino bianco giovane, di buona freschezza e di media persistenza, caratterizzato da un bouquet dai profumi sottili e con un sorso delicato. Saranno preferibili vini affinati in materiali inerti, acciaio o cemento, che possano esprimere i fragranti aromi varietali, floreali e fruttati, senza essere appesantiti dalle note del legno, che risulterebbero troppo dominanti. Potremmo optare per uno Chardonnay giovane dell’Alto Adige, un Soave Classico, un Pinot Grigio Friulano, un Lugana, un Müller-Thurgau del Trentino o dell’Alto Adige o un buon Trebbiano d’Abruzzo.