Quando si parla di Rinascimento in termini generali, senza volerlo associare al periodo storico compreso tra la metà del XIV secolo e il XVI secolo, si fa riferimento a un momento di profondo rinnovamento e cambiamento. L’inizio di una nuova era di sviluppo, contrapposta a un periodo precedente, spesso ritenuto buio. È proprio ciò cha accade quando si parla di Rinascimento Siciliano nel mondo del vino. Un processo di rinnovamento che ha mutato profondamente il volto enologico della Sicilia, muovendo nuove energie e facendo crescere progressivamente la qualità della produzione. Per molti decenni, come molte regioni del Sud Italia, anche la Sicilia ha prodotto vino in grande quantità da vendere sfuso. Un commercio che alimentava un fiorente mercato di vini da taglio, che venivano utilizzati per rinforzare il colore e il grado alcolico dei vini delle regioni del nord del paese o del centro Europa. Un sistema di produzione caratterizzata da una vendita a basso prezzo di enormi volumi di vino, che non creava nessun valore per il territorio, anzi ne deprimeva le potenzialità, con una visione miope, orientata solo all’incasso immediato al termine della vendemmia. Solo all’inizio degli anni ’80, la Sicilia ha cominciato a cambiare rotta e a intraprendere il cammino della qualità. Un percorso lungo e complesso, che ha reso necessaria una vera rivoluzione della mentalità, per cambiare consuetudini e modalità di pensiero fortemente radicate. I produttori siciliani hanno cominciato a comprendere che avrebbero potuto produrre vini di qualità da imbottigliare e vendere a prezzi adeguati a remunerare il loro lavoro. È strato un processo lungo, che ha fatto riscoprire l’antica vocazione delle terre Siciliane per la viticoltura, presente sull’isola fin dall’epoca della prima colonizzazione greca. Un Rinascimento siciliano, che anche in questo caso, trovava le sue radici negli antichi splendori e nelle nobili origini del passato. Già in epoca romana, i vini siciliani erano considerati tra i migliori in assoluto di tutto il Mediterraneo. La Sicilia ha preso progressivamente coscienza delle sue potenzialità e i produttori si sono resi conto che potevano cominciare a produrre vini di qualità, pari a quelli delle altre regioni dell’Italia e dell’Europa. La rinascita della Sicilia del vino è passata attraverso l’ammodernamento degli impianti, con vigne ad alta densità e basse rese. Allo stesso tempo sono stati rivalutati anche molti vitigni autoctoni di grande storia e valore, da affiancare ai vitigni internazionali che si sono molto ben acclimatati sull’isola. La nascita di un’associazione come Assovini (1998), che rappresenta gli interessi dei produttori siciliani e successivamente della DOC Sicilia, hanno contribuito a unire le forze in un progetto comune di sviluppo, che ha contribuito a far crescere tutto il territorio.

Etna Bianco DOC 2023 Murgo

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Amaro Averna

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Italia, Sicilia
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Sicilia DOC Grillo Kados Risignolo 2023 Duca di Salaparuta

Sicilia DOC Grillo Kados Risignolo 2023 Duca di Salaparuta

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