La ginger beer nasce in Inghilterra nel XVIII secolo e da allora risulta essere una delle bevande più popolari.
Tecnicamente, la ginger beer, non è classificabile come birra: mentre la produzione della classica birra comporta la fermentazione di un chicco (tipicamente orzo o frumento) maltato per trasformare l'amido in zucchero, per la birra allo zenzero si ha la fermentazione, attraverso microrganismi lievitanti, della radice di zenzero e dello zucchero, tipicamente melassa o zucchero di canna a cui viene poi aggiunta acqua e succo di limone.
Alla fine del XIX secolo, erano chiamate “small beers” alcune bevande a contenuto alcolico molto ridotto. Al tempo bevute, altre per il piacevole gusto anche perché erano più “sicure” dell'acqua, che era spesso contaminata.
Mentre oggi le birre allo zenzero sono tipicamente non alcoliche, prima della metà del XIX secolo, la birra allo zenzero arrivava fino all'11% di volume alcolico. Ma con l'Excise Act del 1855, il Parlamento britannico imponeva tasse all'esportazione per le bevande con una gradazione alcolica superiore al 2%. Da quel momento, la maggior parte dei birrai di ginger beer ha ridotto il contenuto di alcol nei loro prodotti (attraverso la riduzione del tempo di fermentazione) al fine di mantenerli accessibili. Per questo motivo è divenuta una bevanda molto popolare tra i bambini.
Tuttavia, la storia della birra allo zenzero è legata all'importanza culturale ed economica dei suoi due ingredienti principali: lo zenzero e la canna da zucchero. Per quel che riguarda il primo, è una delle spezie più antiche mai registrate, risalente a più di 5000 anni, a lungo considerata una radice tonificante e curativa. Originariamente utilizzato dagli indiani e dai cinesi, lo zenzero fu dapprima "scoperto" nel sud-est asiatico e portato poi all'attenzione del mondo dall'Impero Romano nel I secolo d.C.. Con la scoperta del Nuovo Mondo, le colonie caraibiche francesi e inglesi diventano le maggiori produttrici di canna da zucchero al mondo.
Se oggi questa bevanda la troviamo in tipiche bottiglie di vetro, un tempo, la preparazione della ginger beer richiedeva l'uso di contenitori di terracotta particolarmente robusti e sigillati con uno smalto speciale, inventato in Inghilterra e noto come “Bristol glaze”, che manteneva la pressione all'interno del contenitore. E così veniva venduta e commercializzata.
Ancora oggi questa bevanda è utilizzata per la creazione di molti cocktail uno tra i quali, il più famoso, è il Moscow Mule.