Il Gin Tonic è uno dei cocktail più amato e consumato tanto per il suo gusto dissetante quanto per la semplicità dei suoi ingredienti. Come si prepara un Gin Tonic ideale?
Bastano un bicchiere tumbler (una tipologia highball a forma cilindrica) riempito con cubetti di ghiaccio e ingredienti base:
- 4 cl di gin;
- 10 cl di acqua tonica;
- 1 fetta di lime o limone, che alle volte è addirittura spremuta nel drink per ricavarne un aroma ancora più profondo.
Barman di tutto il mondo creano questo cocktail dando, alle volte, un tocco personale: c’è chi, nelle propria interpretazione, aggiunge 2 gocce di Angostura per un tocco erbaceo molto interessante e chi inserisce un rametto di rosmarino, un po’ come decorazione e un po’ per gli aromi che rilascia a contatto con l’acqua e il gin. Per un tocco di freschezza può anche essere servito con 2 fette di cetriolo o una fettina di pompelmo o addirittura... frutti di bosco! Ciò che non può certo essere modificata è la base di gin e di acqua tonica da versare direttamente nel bicchiere senza essere shakerati.
Sembra pazzesco come questo drink così umile abbia, a differenza di altri, una storia così antica, sorprendentemente piena di intrighi che smentisce la sia semplice combinazione. Siete pronti?
ORIGINI DEL GIN:
Tutto inizia verso la metà del ‘600 quando il medico Franciscus de la Boe (Dr. Sylvius) sviluppò presso l’Università di Leiden in Olanda, una ricerca per far assimilare ai suoi pazienti tutti i benefici delle bacche di ginepro per la circolazione sanguigna. Con poco tempo trovò l’intruglio gusto: un distillato di grano e bacche di ginepro dando origine a quello che allora si chiamava jenever (oggi l’UE ha attribuito la denominazione esclusivamente alle acquaviti prodotte in Belgio e Paesi Bassi).
Ben presto, precisamente nella Guerra dei Trent’Anni, quando olandesi e inglesi si trovarono a combattere affianco contro i cattolici spagnoli, i due paesi cominciarono a condividere i propri viveri e primo tra tutti proprio il jenever. Da subito gli inglesi si innamorarono del distillato attribuendogli il nome di “Dutch Courage” (coraggio olandese), definendolo una bevanda energizzante durante gli anni di battaglia. Finita la guerra gli inglesi portarono a casa il jenever iniziando a produrne una propria versione che similmente chiamarono genever, poi con l’abbreviativo gen fino a nominarlo definitivamente gin. La produzione di gin spiccò il volo quando, dall’unione di Inghilterra e Scozia, nacquero le prime distillerie producendo varianti del distillato sempre più intriganti facendone un prodotto tutto loro.
Il gin è, tutt’oggi, prodotto dalla distillazione di fermento d’orzo in cui viene messa a macerare una miscela di erbe, spezie, piante e radici (i botanicals) primo tra tutti, appunto, il ginepro.
ORIGINI DELL'ACQUA TONICA:
Per quanto riguarda l’acqua tonica dobbiamo partire dagli anni in cui il Regno Unito esercitava il suo dominio sull’India. Tempi in cui i rischi febbrili non erano ancora conosciuti. I colonialisti, infatti, furono sorpresi da un acerrimo nemico, pericoloso, che in breve tempo si diffuse rischiando di decimare l’esercito inglese: la malaria.
Agli inizi del ‘700 un chirurgo del 22 ° reggimento dell’Esercito Reale, arrivò a Minorca per portare a termine una ricerca sulle proprietà benefiche della corteccia di Cinchona (pianta dalle proprietà terapeutiche di origine sudamericana e ancora base dell’odierna acqua tonica), per la cura degli stati febbrili e per combattere la malaria. Egli arrivò a realizzare un “tonico” al chinino, il quale, successivamente, venne regolarmente rilasciato ai soldati in missione.
Si scoprì, inoltre, che aggiungendo al “tonico” di chinino, anidride carbonica e dolcificanti, la bevanda acquistava un gusto particolare da apprezzare anche come soft drink.
GIN E ACQUA TONICA, NASCE IL GIN TONIC:
I soldati britannici tanto si lamentavano del sapore amaro di quel medicinale che, anche aggiungendo zucchero e limone, risultava così nauseante. E fù così che si pensò di miscelare i due farmaci per ricavarne uno e più gradevole ai pazienti.
I più esperti, oggi, hanno preferenze sia su gin che su acqua tonica ma la verità è che i due ingredienti hanno il potere di valorizzarsi l’un l’altro in base alla teoria della metà della mela completandosi perfettamente nel cocktail più diffuso al mondo.
E se crediamo che il Gin Tonic sia ideale solo per l’aperitivo e il dopo cena, ci illudiamo del fatto che non ci sia accompagnamento gastronomico al drink che sorprendentemente si lascia apprezzare con piatti di pesce e carne magra, pasta fredda, riso e anche sandwich. Piatti semplici e delicati.