I vini dell’Etna stanno vivendo un periodo di grande successo, non solo all’interno del panorama siciliano, ma anche a livello nazionale e internazionale. Sicuramente la provenienza dal territorio di un vulcano ancora attivo ne aumenta il fascino e la suggestione. Così come aiuta la definizione di “minerale”, attualmente molto in voga per definire tutti i vini provenienti da vigne coltivate su terreni di origine vulcanica. Ma a parte queste annotazioni di carattere generale, che comunque aiutano a comunicare in modo semplice e diretto, l’Etna oggi esprime vini rossi di notevole livello qualitativo, sintesi di grandi vitigni e di un terroir dalle caratteristiche uniche. L’Etna ha la straordinaria particolarità d’essere un vulcano di 3350 metri d’altezza, che si trova in prossimità del mare. Questa inusuale connotazione geografica, permette di avere un clima unico al mondo, da un lato soleggiato e mediterraneo, ma anche molto fresco e ventilato, con notevoli sbalzi termici tra le temperature del giorno e della notte. Le vigne sono coltivate soprattutto sul versante nord e nord-est del vulcano, fino a circa 1.000 metri d’altitudine.
Molto spesso i vigneti sono costituiti da vecchi impianti ad alberello con viti ultracentenarie. I terreni sono formati dalla sedimentazione e dal disfacimento delle sciare laviche, che hanno regalato suoli di sabbie, lapilli e rocce composte da basalti, tufi e altri minerali. In questo incredibile habitat, si coltiva il nerello mascalese, che in purezza o con piccole aggiunte di nerello cappuccio, da vita ai rossi etnei. Il nerello mascalese è un vitigno figlio del sangiovese e di un’altra varietà sconosciuta, che esprime vini di grande finezza ed eleganza. È un’uva piuttosto povera di antociani, che produce vini dal colore rosso rubino scarico, che con il tempo assumono riflessi color granato. Il profilo olfattivo e raffinato, con profumi floreali, aromi di piccoli frutti di bosco, sentori speziati, cenni di erbe aromatiche della macchia mediterranea, note balsamiche, sfumature minerali che ricordano la grafite e sensazioni leggermente tostate e affumicate. Da un punto di vista olfattivo è un vino molto sfaccettato, delicato e affascinante. Al palato è di medio corpo, con una tessitura tannica fitta e viva, ben integrata al corpo del vino. Il centro bocca è profondo e complesso, con un sorso teso e vibrante, che si allunga verticale verso un finale di grande freschezza, con una chiusura su sensazioni sapide e minerali. È un rosso moderno agile e snello, che alla potenza e alla concentrazione preferisce l’eleganza e la leggerezza. Un vino adatto a chi non ama le morbidezze avvolgenti e vellutate e preferisce invece un sorso più dinamico, energico, con le giuste componenti tanniche e acide a fare da contrappunto al frutto. A tavola si abbina molto bene a carni rosse arrosto, a carni alla griglia e all’agnello.