Brunello di Montalcino

Elegante, armonico e con una lunga persistenza aromatica, il Brunello di Montalcino nasce nel cuore della Toscana, in un paesaggio ricco di storia e bellezza. Con il suo bouquet intenso e fruttato ed il suo gusto pieno e raffinato, è uno dei rossi italiani più famosi al mondo.

La zona in cui viene prodotto il Brunello di Montalcino si estende per poco più di 2000 ettari vitati, con terreni molto complessi, a sud caldi e umidi, composti da marne e calcare, a ovest sono fatti da argille e sabbia. 

Nel 1960 è il primo vino a ricevere la DOC e nel 1980 viene insignito della DOCG. Prima di essere messo in commercio, richiede lunghi periodi di invecchiamento che prevedono un affinamento in botti di rovere di almeno due anni e un riposo di cinque anni dopo la vendemmia. La versione Riserva, invece, deve riposare per almeno sei anni. Si tratta quindi di un vino di grande longevità e che richiede lungo affinamento prima di raggiungere la massima espressione del suo livello qualitativo.

Esistono poi annate strepitose, ad esempio 1945, 1955, 1961, 1970, 1975, 1985, 1995, 1997, 2004, 2006, 2007, 2010, 2012, 2015 e 2016. 

Viene consacrato grazie all’intuito di Clemente Biondi Santi, farmacista di Montalcino, il quale fu il primo a vinificare il Sangiovese Grosso in purezza. Il risultato è un vino di raro splendore: il mondo se ne accorge nel 1865, all’Esposizione dei prodotti naturali e industriali della Toscana a Firenze, quando Clemente vince le prime medaglie. Furono diverse le famiglie locali che sull’esempio di Santi iniziarono a produrre Brunello, poi 1885 il nipote Ferruccio Biondi Santi ereditò la tenuta, mentre la sua passione per l'enologia si affinò a tal punto che nel 1932 il Ministero dell'Agricoltura scrisse un rapporto sulla viticoltura toscana in cui si dichiarava che il vino Brunello era “una recente creazione del Dott. Ferruccio Biondi Santi di Montalcino”.

Il bouquet del Brunello piace praticamente a tutti, con i frutti rossi sotto spirito, le note complesse di vaniglia, tè, caffè, terra e suggellate da echi balsamici, che rifiniscono il quadro organolettico. È un vino per cui occorre avere molta pazienza, perché servono anni affinché possa sprigionare tutto il suo potenziale: tannini e acidità devono rifinirsi, ri-definirsi e amalgamarsi per donare al vino quella complessità che tutti noi conosciamo. Un vino stupendo, da provare almeno una volta nella vita.