Cabernet Sauvignon, Mendoza
Il cabernet franc e il cabernet sauvignon, insieme al merlot, al petit verdot e al malbec, costituiscono i principali vitigni che sono alla base della produzione dei grandi rossi di Bordeaux. Parlando di “taglio bordolese”, si fa riferimento a un blend di queste nobili uve, che sono coltivate nella regione del Medoc da secoli. In particolare il cabernet sauvignon, rappresenta oggi una delle varietà più diffuse in assoluto nel mondo della viticoltura e insieme a merlot e chardonnay fa parte del ristretto numero di varietà internazionali diffuse in tutti i Paesi del mondo vitivinicolo.
È un vitigno a bacca rossa proveniente dalla regione del Gironda, nasce da un incrocio spontaneo tra il cabernet franc e il sauvignon blanc. Il bouquet esprime note di piccoli frutti a bacca scura, sentori floreali, nuances lievemente erbacee e delicatamente speziate. Al palato ha corpo e struttura importanti con trama tannica fitta e vivace acidità. E’ un vino destinato al lungo invecchiamento, che ha bisogno di affinarsi in legno per esprimere tutto il suo potenziale aromatico e arricchirsi d’interessanti e complesse note terziarie. In Italia è tradizionalmente presente nelle regioni del Triveneto, ma ha trovato una seconda patria in Toscana, nella zona di Bolgheri, dove si esprime su altissimi livelli qualitativi, arrivando a piena e perfetta maturazione con caratteristiche più calde e mediterranee.
Sia il cabernet franc che il cabernet sauvignon, grazie alla loro struttura e intensità, a tavola si abbinano molto bene a secondi piatti di carni rosse arrosto, alla brace, in umido oppure a selvaggina di piuma e di pelo.
Mendoza è di gran lunga la regione vinicola più estesa dell'Argentina, situata a ovest su un altopiano ad alta quota ai margini delle Ande. I vigneti sono concentrati principalmente nella parte settentrionale della regione e coprono il 70% della produzione enologica argentina. Il vitigno Malbec, importato dall'agronomo francese Miguel Aimé Pouget, ha trovato piena cittadinanza in questa parte di Nuovo Mondo, tanto che i vini rossi ottenuti da questa varietà d'uva, molto concentrati e intensi, sono diventati famosi in tutto il mondo: Luján de Cuyo, la Valle del Maipu e la Valle dell'Uco ospitano alcuni dei più grandi nomi del vino argentino. La storia enologica della regione risale all'epoca coloniale, con le primi viti piantate dai sacerdoti dell'ordine dei Gesuiti a metà del XVI secolo. La produzione anticamente destinata a un uso interno, ha conosciuto una florida espansione nel 1885 con la costruzione di una linea ferroviaria che collegava Mendoza alla capitale Buenos Aires, favorendo il trasporto e la commercializzazione del vino al di fuori della regione. I vigneti ubicati ad altitudini importanti, generalmente compresi tra gli 800 e 1.200 metri sul livello del mare, possono beneficiare di un clima più moderato di quello molto caldo e secco che è possibile riscontrare a bassa quota. Inoltre, la notevole escursione tra il giorno e la notte, dovuta all'intervento dei freddi venti occidentali, determina un rallentamento nella maturazione che apporta sapori più ricchi e maturi nelle uve. I periodi vendemmiali sempre caldi e asciutti consentono ai viticoltori di scegliere il momento più opportuno per la raccolta basandosi unicamente sullo stadio di maturazione raggiunto e di decidere con maggiore libertà gli stili produttivi che intendono adottare per i propri vini. Il suolo asciutto e poco fertile si rivela perfetto per la coltivazione della vite, costretta a sviluppare radici molto profonde per raggiungere l'acqua e il nutrimento di cui hanno bisogno, producendo bacche piccole e concentrate che daranno vita a vini strutturati, minerali e dai tannini decisi. Oltre al Malbec, a Mendoza c'è spazio anche per la coltivazione di uve Cabernet Sauvignon, Syrah, Chardonnay, Torrontés e Sauvignon Blanc, ma è da poco cominciato anche il cammino della regione come produttrice di spumanti di qualità. La bellezza naturale del territorio la rende una gettonata meta enoturistica.