Albana, Emilia Romagna
Antico vitigno risalente all'epoca romana, è oggi profondamente legato al distretto delle colline romagnole. Tra le varietà a bacca bianca più importanti dell'Emilia-Romagna, il suo nome sembra essere associato al termine latino "albus", bianco, o ai Colli Albani. Vinificata praticamente in ogni cantina dello Spungone romagnolo, ossia un terreno a base di arenaria e calcare che da Imola raggiunge il comune di Bertinoro, in provincia di Cesena.
Vinificato in purezza, l'Albana dà origine alla denominazione Albana di Romagna, la prima DOCG d'Italia. La carica zuccherina che può sviluppare lo rende ideale per la produzione di vini passiti, caratteristica che trova il suo punto più alto nel Romagna Albana Passito DOCG. La vivace componente tannica che è possibile ritrovare nelle bucce dell'Albana produce interessanti risultati in prove di vinificazione "in rosso", ovvero con macerazione sulle bucce.
Il territorio dell’Emilia Romagna è diviso in due dalla via Emilia, che l’attraversa in tutta la lunghezza: da una parte l’Appennino, con i suoi morbidi rilievi particolarmente vocati alla viticoltura, dall’altra la pianura, che scende verso il Po fino alla costa adriatica.
Lungo la via Emilia si trovano quattro zone produttive: i Colli di Piacenza e Parma, dove prevalgono la Bonarda e la Barbera; le terre del Lambrusco, estese dalle colline fino alle rive del Po tra Reggio Emilia e Modena; i Colli Bolognesi e la bassa valle del Reno, in cui si producono vini bianchi di tradizione; infine la Romagna, con Sangiovese, Albana e Trebbiano a dominare la scena.