Langhe, Nebbiolo
Il Nebbiolo è uno dei vitigni più antichi e nobili del ricco patrimonio ampelografico italiano. Il nome Nebbiolo deriva secondo alcuni dalla nebbia che avvolge i vigneti durante la vendemmia. Il Nebbiolo produce uve a bacca rossa ed è originario del Piemonte e in particolare del territorio delle Langhe, in cui riesce a esprimersi a livelli altissimi nelle denominazioni di Barbaresco e Barolo. Il Nebbiolo è coltivato anche nella vicina regione del Roero, in Valtellina con il nome di Chiavennasca e nella piccola enclave sarda di Luras, dove è stato introdotto dai Piemontesi nel XIX secolo. Anche nella zona piemontese di Gattinara e Ghemme, nei pressi del fiume Sesia, il Nebbiolo ha trovato un territorio di elezione producendo vini di grande complessità e adatti all’invecchiamento grazie a condizioni pedoclimatiche rare che uniscono ottime escursioni termiche a terreni di origine alluvionale e vulcanica.
Il Nebbiolo è un vitigno estremamente territoriale ed esigente dal punto di vista pedoclimatico, tanto che non viene coltivato quasi in nessun’altra parte del mondo fuori dal territorio d’origine. Ha una maturazione tardiva, con vendemmia verso metà ottobre e ha bisogno di esposizioni soleggiate, ventilate, ma di un clima fresco e con buone escursioni termiche. Per quanto riguarda i terreni, predilige i suoli composte da marne calcareo argillose che ne esaltano la naturale eleganza. Con una superficie vitata che in Italia ammonta a quasi 6000 ettari, resta comunque la varietà di riferimento del Piemonte con i già menzionati Barolo e Barbaresco: due espressioni molto diverse del Nebbiolo che raccontano tradizione produttive diversificate in base alle tecniche di invecchiamento, alla durata e soprattutto alle aree in cui è coltivato, riconoscibili in base alla composizione del suolo e all’esposizione. Tra questi fattori, l’utilizzo del legno scelto per l’invecchiamento ha creato, almeno nel caso del Barolo, diverse scuole di pensiero e, nel caso specifico, ha generato una frattura tra i sostenitori di metodi più tradizionali di vinificazione e gli innovatori che, a dire dei primi, sarebbero guidati dall’adeguamento del prodotto al gusto dominante nei mercati internazionali. Resta comunque assicurato il potenziale espressivo del Nebbiolo rispetto all’invecchiamento che, oltre ad amplificare il ventaglio aromatico conferendo terziari molto raffinati e piacevoli, riesce a guadagnare morbidezza smussando un’alta acidità e una consistente carica tannica. Il Nebbiolo resta infatti uno dei pochi vitigni capaci di coniugare potenza e finezza espressiva: al bouquet raffinato unisce una trama tannica fitta e un’alta acidità, che garantiscono sempre grande equilibrio e notevole longevità.
Acquistare Nebbiolo
Per chi conosce o frequenta da vicino il mondo del vino, acquistare una buona bottiglia di Nebbiolo può essere un’esperienza quasi quotidiana. Questo perché con il Nebbiolo siamo di fronte a un vitigno principe e a denominazioni che nel tempo hanno guadagnato i favori degli esperti grazie alla loro eleganza e nobiltà. Amare il Nebbiolo significa aderire a una comunità di veri intenditori che possono scegliere tra versioni giovani e promettenti o decidere di non accontentarsi puntando a vini da invecchiamento e davvero espressivi. Sul nostro sito trovi un’ampia scelta di vini di questo vitigno e con pochi click puoi acquistare online la bottiglia di Nebbiolo che desideravi, facendoti guidare da schede dettagliate e dai consigli dei nostri sommelier.
Quali sono le caratteristiche di un vino Nebbiolo in purezza?
Il Nebbiolo presenta caratteristiche molto riconoscibili sulla base di una forte trama tannica e di una consistente acidità che ne determina anche la grande capacità di invecchiamento. Di color rosso rubino spesso tendente al granato e di media intensità, presenta al naso sentori floreali di rosa, ciliegia, frutti rossi, mentre l’evoluzione in legno dona sentori di pelle, polvere di tabacco, terracotta e cuoio, con qualche espressione terrosa e animale.
Quali sono i migliori abbinamenti del Nebbiolo?
Il Nebbiolo è perfetto da consumare con carni complesse come stracotti e stufati, ma è anche perfetto in abbinamento a selvaggina e primi piatti a base di funghi. Un altro abbinamento interessante è con i formaggi, anche se ad alcuni non risulta troppo gradevole la tonalità amara che il Nebbiolo può contribuire a enfatizzare.
Perché il miglior Nebbiolo arriva dal Piemonte?
La configurazione pedoclimatica del Piemonte ha consentito di sviluppare una lunga tradizione produttiva rispetto al Nebbiolo che ha anche contribuito a consacrare questa regione come terra d’elezione di un vino raffinato ed elegante, reso celebre anche da grandi personaggi storici. In particolare, le Langhe, con conformazioni geologiche molto diverse risalenti a 7 milioni di anni fa, conservano oggi marne argillo-calcaree sedimentarie responsabili di questa particolarità. La recente scoperta di un vulcano nella zona di Gattinara e la tipicità alluvionale dei suoli di Ghemme rappresentano ulteriori conformazioni geologiche adatte a questa varietà.
Le Langhe, “terra di vini, profumi...e romanzi” viene descritta magistralmente dalla penna dello scrittore Beppe Fenoglio. Si tratta di una regione storica del Piemonte comprendente un vasto territorio di straordinaria bellezza delimitato dai fiumi Tanaro, Belbo, Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno, costituito da un susseguirsi di vigneti, colline, boschi e a due passi da piccoli borghi antichi, che si estende in molti comuni della provincia di Cuneo e di Asti. I Paesaggi Vitivinicoli offerti dalle colline di Langhe-Roero sono divenuti insieme a quelli di Monferrato Patrimonio dell’Unesco nel 2014. È impossibile visitare le Langhe senza soffermarsi ad ammirare esempi di architettura medioevale che costellano il territorio come il centro storico d’Alba o il Castello Grinzane Cavour, uno dei più affascinanti dell’intera Italia.
Il nome deriva dalla parlata locale, ad indicare il plurale di una collina bassa e lunga.
Il territorio langarolo può essere scomposto in:
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Bassa Langa, chiamata così non per questioni di altitudine, nonostante non superi mai i 500 metri. È la zona tipica della carne cruda all’albese e di piatti della cucina tipica piemontese a base di burro e salvia, dei vini e del tartufo bianco, per cui ogni anno viene indetta una fiera appositamente dedicata.
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Alta Langa, zona al confine con la Liguria, conosciuta per i boschi e la torta di nocciole prodotta con la pregiata varietà “tonda gentile delle Langhe”
All’interno dei suoi confini si trovano alcuni dei vini DOCG più famosi d’Italia, tra cui Barolo, Barbaresco, Asti e Dogliani. I vini non conformi a criteri di produzione così stringenti sono accolti nella DOC Langhe in cui viene concessa una maggiore sperimentazione di varietà e tecniche enologiche. Caso emblematico è quello del Langhe Chardonnay e di altri vini di alta qualità, molti dei quali paragonabili ai prestigiosi Super Tuscan toscani.
Il disciplinare prevede diverse tipologie: bianco, rosso, rosato, bianco e rosso passito. È inoltre prevista la possibilità di indicare il vitigno in etichetta per le varietà: arneis, chardonnay, favorita, riesling, nascetta, rossese bianco, sauvignon, nebbiolo, dolcetto, freisa, cabernet sauvignon, pinot nero, merlot, purché la percentuale minima del vitigno utilizzato per la produzione di questo vino sia almeno dell’85%.