Marchesi Antinori, Sangiovese
I Marchesi Antinori sono tra i più grandi protagonisti della storia del vino italiano. Da più di seicento anni e 26 generazioni, la famiglia Antinori si dedica alla produzione vitivinicola. Fu nel 1385 che il capostipite della famiglia, Giovanni di Piero Antinori, entrò a far parte dell’Arte Fiorentina dei Vinattieri, come apprendista. Pian piano la produzione di vino, insieme al commercio della seta e alle attività bancarie, divenne un’attività di successo. Nel 1543, Alessandro Antinori era uno degli uomini più ricchi di Firenze e già nel 1700 i vini Antinori venivano esportati in Inghilterra. Nel 1861 ad Antinori fu conferito il titolo di Marchese e alla fine dell’Ottocento venne costituita l’attuale Marchesi Antinori. Le esportazioni continuavano ad aumentare, i vini Marchesi Antinori erano ormai approdati anche negli Stati Uniti e in Argentina. Nel 1940, la famiglia iniziò l’ampliamento delle Tenute presenti in Toscana e acquistò il Castello della Sala a Orvieto, iniziando a produrre anche vini bianchi. Piero Antinori ereditò l’azienda dal padre Niccolò Antinori ed è il Presidente onorario della società, presieduta attualmente dalla primogenita del Marchese: Albiera Antinori. Nel corso dei secoli la famiglia Antinori ha sempre gestito l’azienda direttamente, attraversando la storia nel rispetto della tradizione e del territorio. La capacità di visione, i continui esperimenti nei vigneti e in cantina, la lungimiranza e la costante ricerca della qualità hanno portato i Marchesi Antinori a cavalcare i secoli all’insegna dell’espansione, investendo sempre in nuovi progetti e cantine al di fuori delle tenute storiche in Toscana e in Umbria e continuando a produrre vini di qualità anche in altre regioni d’Italia e all’estero.
Vino Rosso Marchesi Antinori
I vini rossi Marchesi Antinori sono apprezzati in tutto il mondo. I più conosciuti e rinomati sono il Brunello di Montalcino Pian delle Vigne, il Chianti Classico Pèppoli, il Chianti Classico Riserva Villa Antinori, il Chianti Classico Gran Selezione Badia a Passignano e i due grandi vini rossi Tignanello e Solaia. Ma quali sono le caratteristiche di questi vini rossi unici e delle tenute dove vengono prodotti?Uno dei più grandi vini rossi dei Marchesi Antinori è il Brunello di Montalcino, prodotto nella Tenuta Pian delle Vigne. La Tenuta è situata nell’area a sud-ovest di Montalcino, nella provincia di Siena, ed è composta da 184 ettari, di cui 65 vitati a Sangiovese (denominato "Brunello"), disposti ad un’altitudine di 130 metri s.l.m. e coltivati su un suolo di tipo argilloso e ricco di scheletro. L’affinamento del Brunello Pian delle Vigne avviene nelle tradizionali botti grandi ed è un vino classico, frutto della personale interpretazione dei Marchesi Antinori, che esprime eleganza e sapidità. Un altro vino rosso dei marchesi Antinori degno di nota è il Chianti Classico Riserva Villa Antinori, che prende il nome dalla villa di famiglia: la Villa del Cigliano, situata nel Chianti Classico, a San Casciano in Val di Pesa, in provincia di Firenze. Dal 1546, per generazioni, gli Antinori sono nati e vissuti a Villa del Cigliano, che rappresenta l’identità e l’inizio della storia della famiglia Antinori. Il Chianti Classico Riserva Villa Antinori è un vino contemporaneo che racconta il territorio e il passato. Tra gli innumerevoli vini rossi prodotti dai Marchesi Antinori, una menzione particolare merita il Chianti Classico DOCG Pèppoli, prodotto nella Tenuta Pèppoli. Le origini di questa tenuta risalgono al 1379, quando i Ghibellini sconfissero i Guelfi e distrussero il monastero di Badia a Passignano, tra le cui proprietà, spartite tra i nobili di Firenze, si trovava la tenuta Pèppoli, una vasta area coltivata a vigneti già dai monaci Vallombrosiani nel Medioevo e che dal 1985 è diventata di proprietà della famiglia Antinori. I vigneti della Tenuta Pèppoli si estendono su una superficie di 50 ettari e sono situati in una valle esposta a nord-est e caratterizzata da un suolo minerale e ricco di galestro. I vitigni principalmente coltivati sono il Sangiovese, il Merlot, il Syrah e la Malvasia. L’affinamento del Chianti Classico Pèppoli DOCG avviene in botti grandi di rovere, il che rende il vino vivace, fruttato e floreale: una perfetta espressione del terroir del Chianti Classico. Se quello che hai in mente è degustare un vino rosso Marchesi Antinori più strutturato e complesso, non puoi perderti il Chianti Classico Gran Selezione DOCG Badia a Passignano. La Tenuta Badia a Passignano è composta da 223 ettari, di cui 65 vitati principalmente a Sangiovese ed è considerata una delle aree più antiche del Chianti Classico, come è stato dimostrato dal rinvenimento, nel 1983, di una pianta di vitis vinifera millenaria. I vigneti di Badia a Passignano si estendono su un terreno di origine calcareo/argillosa, dove le uve Sangiovese vengono accuratamente selezionate per produrre il Chianti Classico Gran Selezione.Un altro vino Rosso Marchesi Antinori che non possiamo non citare è il famosissimo Tignanello, prodotto nella Tenuta Tignanello. Scopri la migliore selezione di Vino Rosso Marchesi Antinori su Vino.com.
Quali sono i vini Antinori di Bolgheri?
I vini Antinori della DOC di Bolgheri sono prodotti nella famosa Tenuta Guado al Tasso, situata nell’Alta Maremma. La storia vitivinicola della Tenuta Guado al Tasso inizia con i Della Gherardesca, alla fine del 1700, ma raggiunge il suo apice nel 1930, quando la madre di Piero Antinori, Carlotta della Gherardesca Antinori, eredita la Tenuta Guado al Tasso. I vigneti della Tenuta si estendono su una superficie di 320 ettari, nella piana dell’anfiteatro bolgherese e sono principalmente vitati a Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Cabernet Franc, Petit Verdot e Vermentino. I vini Antinori più importanti della DOC di Bolgheri sono il Bolgheri DOC Bruciato, il Bolgheri Superiore DOC Guado al Tasso, il Bolgheri Superiore DOC Cont’Ugo e il Bolgheri DOC Rosato Scalabrone. Si tratta di vini eleganti, dalla forte personalità e dalla grande complessità aromatica. Se sei curioso di degustarli non perderti la migliore selezione su Vino.com.
Qual è il vino rosso Antinori più conosciuto?
Il vino rosso più famoso di Antinori è il Tignanello, prodotto nella Tenuta Tignanello, nel cuore del Chianti Classico. La villa della Tenuta è del 1500 ma è stata ricostruita sulle fondamenta di una tenuta del 1346. Nel XVII secolo, la Tenuta passò in mano ai Medici, acquisendo il nome di "Fonte dei Medici" e dalla metà del 1800 divenne proprietà della famiglia Antinori. La Tenuta Tignanello si estende su un territorio di 319 ettari di cui 130 vitati. In realtà nella Tenuta non viene prodotto solo il maestoso Tignanello ma anche l’altro fiore all’occhiello dei Marchesi Antinori: il Solaia. Tignanello e Solaia sono due vini maestosi, ottenuti da vigneti coltivati su terreni calcarei, ricchi di galestro e alberese, in un microclima caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. I vitigni coltivati sono il Sangiovese, la Malvasia, il Trebbiano, il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc, che in questa zona esprimono un carattere straordinario, dando origine a dei vini decisi, eleganti e corposi.
Quali sono le caratteristiche del vino Tignanello di Antinori?
Il Tignanello di Antinori è un vino rosso ottenuto da uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. È stato il primo blend di Sangiovese e uve internazionali, così come il primo vino prodotto con un Sangiovese affinato in barriques. Anche l’etichetta del Tignanello ha una valenza storica non indifferente. Fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974 e riporta lo stemma storico della famiglia Antinori, il "sole" di Tignanello nella versione grafica di Silvio Coppola e la firma del padre del Marchese Piero Antinori, Niccolò Antinori. È un vino dal colore rosso rubino intenso, complesso e lungo, caratterizzato da note di frutta rossa, ribes nero e mora. Presenta sentori di cioccolato e liquirizia ed è ricco ed avvolgente al palato, con tannini vellutati. Il Tignanello è disponibile su Vino.com, scopri tutti i dettagli.
Oltre a essere il simbolo della Toscana del vino, il Sangiovese è il vitigno ad oggi più diffuso sul territorio nazionale con quasi 72000 ettari vitati. Una presenza massiccia e giustificata dalla grande adattabilità del Sangiovese e da capacità organolettiche invidiabili, perfette per la creazione di vini in purezza o di blend di grande valore. Questo è il caso in cui il Sangiovese compare all’interno di denominazioni come Carmignano, Rosso Piceno, Rosso Conero, Chianti, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Morellino di Scansano, Sangiovese di Romagna. Oggi, tuttavia, il Sangiovese è diversificato in molti cloni, che si possono identificare in due grandi gruppi: il Sangiovese Grosso (Brunello di Montalcino, Prugnolo Gentile di Montepulciano, Sangiovese Grosso di Lamole, Sangiovese Romagnolo) e Sangiovese Piccolo. Il Sangiovese resta un’uva estremamente adattabile e capace di ambientarsi con condizioni pedoclimatiche molto differenti, sempre garantendo la creazione di vini spiccatamente territoriali.
Con origini per molto tempo avvolte nel mistero, il Sangiovese è oggi ritenuto, anche grazie alle analisi del suo DNA, un incrocio probabilmente spontaneo tra il Ciliegiolo e un vitigno del Sud Italia: il Calabrese di Montenuovo. Il Sangiovese predilige luoghi soleggiati e interessati da un clima fresco e ventilato, mentre diventa espressivo se coltivato su terreni poveri, ricchi di scheletro e con buona percentuale di calcare. Il Sangiovese può così essere annoverato come un vino grintoso e irruento, con tannini marcati, una spiccata acidità, corpo medio e grande concentrazione. La sua versatilità prevede, nel caso del Chianti Classico ad esempio, una versione base, una Riserva e una Gran Selezione, tutte adatte a far conoscere la risposta del Sangiovese a periodi di maturazione diversi. Restano comunque valide le annotazioni generiche sul colore rosso rubino brillante, gli aromi caratteristici di ciliegia, viola, marasca, arancia sanguinella e frutta rossa matura. Produce vini ampi al palato, con corpo medio o pieno, con una presenza tannica pronunciata e moderatamente ridimensionata anche nelle versioni più lavorate, come anche è in grado di assicurare buona freschezza e persistenza aromatica.
Acquistare Sangiovese
Per quanti amano il vino e conservano una vera passione per il vino italiano, il Sangiovese è senz’altro una delle espressioni più autentiche della territorialità della Penisola. Acquistare Sangiovese online significa anzitutto conoscerne il territorio d’elezione, la Toscana, che da centinaia di anni coltiva con successo questa varietà tanto da aver richiamato grande attenzione di pubblico sia verso l’uvaggio, che verso il turismo enogastronomico che interessa molte aree della regione. Un altro motivo per acquistare Sangiovese è il fatto che si presta sia come vino da pasto che come vino da meditazione: versatile e autentico, capace di riservare molte sorprese e di stupire nonostante la sua riconoscibile identità. In sintesi: acquistare Sangiovese online significa far proprio uno dei tesori che il mondo invidia all’Italia del vino.
Quali sono le varietà del Sangiovese?
Se si analizzano le tipologie di Sangiovese coltivate in Italia, ci si rende conto che sotto il profilo genetico compaiono alcune differenze che permettono di collocare nella stessa famiglia cloni diversi, ossia piante che trattengono un materiale genetico simile ma non identico alla pianta d’origine. Nel caso del celebre clone Sangiovese B-Bs 11 ci troviamo di fronte a una selezione di Sangiovese che ha fatto la storia del Brunello di Montalcino con Biondi Santi. Naturalmente la possibilità di creare cloni da parte delle aziende, come la loro conseguente registrazione al Registro Nazionale delle Varietà, deve contemplare la reale peculiarità del clone allevato in termini di resistenza alle malattie e di adattamento al terroir. Nel caso particolare della Toscana, sembra proprio che le debolezze del Sangiovese coltivato fino agli anni ‘70 del secolo scorso avessero contribuito anche alla nascita dei Super Tuscan, in cui l’intervento migliorativo degli uvaggi internazionali avrebbe corretto le improprietà del Sangiovese e spinto all’investimento nella selezione clonale.
Qual è il sapore caratteristico del Sangiovese?
La riconoscibilità del Sangiovese sul piano organolettico dipende in gran parte da un sapore distinto e rintracciabile senza difficoltà. Il sapore caratteristico del Sangiovese annovera l’arancia sanguinella, la viola, la ciliegia, i frutti rossi maturi, ma anche il pomodoro, liquirizia e note balsamiche che, combinate assieme, determinano un palato strutturato, con acidità pronunciata che dà tensione e nerbo, pur rilasciando gradualmente accenni di note verdi e rinfrescanti come l’origano.
Dove è coltivato il vitigno Sangiovese?
Molte sono le regioni il cui il vitigno Sangiovese è coltivato e ampiamente diffuso. Tra queste la Toscana, Marche, Lazio, Emilia-Romagna, mentre oltre i confini nazionali il Sangiovese è coltivato in Corsica, California, Argentina e Australia.