Anselmi, Garganega
Roberto Anselmi è ricordato tra i produttori vitivinicoli che meglio hanno saputo valorizzare e portare alla ribalta i vini da varietà Garganega. Pur operando a Monforte d'Alpone, zona veronese interamente compresa nei confini della denominazione Soave Classico DOC, e pur producendo vini in cui il Garganega raggiunge percentuali uguali o superiori al 90%, Anselmi promuove le sue etichette sotto il marchio Veneto IGT, in forma di protesta verso vincoli normativi da lui ritenuti troppo blandi e permissivi. I vini di Anselmi, scaturiti da vigne ubicate nell'alta collina veronese, su terreni ricchi di tufo vulcanico che donano una tipica impronta minerale, sono realizzati con mezzi innovativi perseguendo principi di misura e di sobrietà. Le vette qualitative più alte sono raggiunte dagli appezzamenti delle zone storiche del Soave, su tutti Capitel Croce e Foscarino.
La garganega è la varietà a bacca bianca più diffusa nell’area del veronese. Si tratta di un antico vitigno presente da secoli nel territorio dei colli a nord-est di Verona. Ha trovato il suo terreno d’elezione soprattutto nell’area di Soave e Monteforte d’Alpone, su terreni d’antichissima origine vulcanica. Terre nere, costituite soprattutto da basalti, misti a tufi ed estrusioni calcaree, frutto di eruzioni magmatiche sottomarine. Un terroir molto pregiato, che riesce a trasmettere alla garganega struttura e note di particolare finezza e sapidità. La predilezione del vitigno per i suoli di matrice vulcanica è confermata dagli ottimi risultati che si ottengono a Gambellara, sui rilievi collinari in prossimità dei Monti Lessini.
La garganega è una pianta molto produttiva e per solito viene allevata secondo l’antico uso della pergola veronese. Un sistema che dopo un periodo di abbandono in favore del guyot, è stato rivalutato per la sua capacità di proteggere meglio i grappoli dal sole, conservando maggior equilibrio tra zuccheri e acidità.
Il vino ha un colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso si apre con note di fiori bianchi, frutta matura e finale con caratteristica nota ammandorlata. E’ un vino armonioso, che si presta ad affinamenti in acciaio e legno e manifesta una grande propensione all’invecchiamento, con sviluppo di interessanti aromi terziari. E’ un’uva che si presta anche a surmaturazione in vigna per realizzare vendemmie tardive o per essere conservata ad appassire in fruttaio per la successiva produzione di vini passiti, come il famoso Recioto di Soave e di Gambellara