Moët & Chandon, Champagne
La storia della Maison Moët & Chandon ha inizio nel lontano 1743 con l’intraprendenza di Claude Moët che avvia la distribuzione dello Champagne fuori dai confini regionali. Saranno l’aumento delle richieste e la fama di personaggi famosi come Madame de Pompadour, Napoleone e Thomas Jefferson a rendere questo Champagne sempre più diffuso e apprezzato nel mondo. Verso la metà del secolo XIX la comparsa di Pierre Gabrielle Chandon definisce il nuovo nome della Maison in Moët & Chandon. Lo Champagne Moët & Chandon assumerà nel tempo i connotati di un prodotto ricercato e di lusso proprio in virtù delle pratiche di lavorazione fino a generare nell’immaginario collettivo l’idea di un bene di consumo esclusivo e adatto alle grandi occasioni. Con più di 600 ht, oggi Moët & Chandon è il riferimento internazionale per lo Champagne di qualità e con 24 milioni di bottiglie la Maison incarna perfettamente i gusti raffinati di appassionati e cultori. Tra i marchi di maggior successo, oltre al Dom Perignon, c’è sicuramente il Brut Imperial, risultato di una selezione di oltre 100 vini di cui almeno il 20% rappresentata da vini riserva. Per la crazione degli Champagne Moët & Chandon si utilizzano i tre principali vitigni della regione ossia Pinot Nero, che regala corpo e consistenza; il Pinot Meunier, adatto a conferire morbidezza e piacevolezza; lo Chardonnay per impreziosire con freschezza e acidità. Il metodo produttivo è definito metodo champenoise o metodo classico per l’assemblaggio di diversi vini di base che, attraverso una seconda fermentazione in bottiglia, regalano al vino spumante ottenuto i tipici sentori di lievito, crosta di pane, crema pasticcera, impossibili da reperire con il metodo Charmat. Gran parte di questi aromi dipende infatti dalla dispersione delle sostanze contenute nei lieviti dopo la fine dell’attività che hanno continuato a svolgere come seconda fermentazione con l’inserimento del liqueur de tirage. Il lungo invecchiamento del vino a contatto con i lieviti è ragione di costi elevati e del raggiungimento di uno spessore qualitativo sul piano organolettico senza eguali. Ne sono un esempio lo Champagne Brut AOC Resérve Impériale Moët & Chandon o lo Champagne Demi-Sec AOC Nectar Imperiál Moët & Chandon che affinano 36 mesi sui lieviti. Un affinamento più breve è previsto per lo Champagne Brut AOC Impérial Moët & Chandon, mentre con lo Champagne Extra Brut AOC Grand Vintage 2013 Moët & Chandon si raggiungono i 7 anni di affinamento.
Il prestigio dello Champagne Moët & Chandon
Grazie a una storia ricca di personaggi illustri e di momenti indimenticabili, lo Champagne Moët & Chandon ha rappresentato lo sfondo affascinante di molti incontri e celebri vicende. Non è un caso che la prima venerazione per lo Champagne Moët & Chandon venisse espressa alla corte di Luigi XV proprio da Madame de Pompadour, amante del re e, ancor prima, dello Champagne, emblema di agio e raffinatezza che, almeno a suo dire, conservava doti miracolose per la cura del corpo e l’esaltazione delle buone maniere. Per questo, con una tradizione produttiva che guarda ai grandi successi del passato ma che guarda in avanti grazie a continue sfide e perfezionamenti tecnologici, è sempre possibile classificare il marchio Moët & Chandon come un prestigioso emblema di ricercatezza e un complemento ideale ed elegante per ogni occasione indimenticabile. Questa esclusività è anche confermata dall’inserimento degli Champagne Vintage che dal 1842 segnano un’apertura verso l’eccellenza e l’esclusività di prodotti millesimati.
Cosa contraddistingue lo Champagne Moët Impérial?
Il Moët Impérial è forse lo Champagne più noto di casa Moët & Chandon grazie alla sua immediata riconoscibilità nell’aspetto e nel gusto. Con una bottiglia contraddistinta dal sigillo rosso e dalla doppia fascia, il Moët Impérial contiene percentuali di Pinot Nero e Pinot Meunier fino al 40% mentre riserva la restante parte allo Chardonnay. Di colore brillante e dal perlage molto fine, presenta al naso note di agrumi e mela verde che al palato si fanno più dense e cremose per mostrare tutta l’intensità delle note biscottate e della frutta secca con accenni canditi.
Quali sono gli Champagne Rosé Moët & Chandon?
Tra i Rosé della Maison Moët & Chandon compare immediatamente il Rosé Impérial, uno Champagne di carattere e grinta, carnoso e vibrante. Fanno parte della scelta Moët & Chandon anche lo Champagne Ice Impérial Rosé, pensato per essere bevuto con ghiaccio, e tutti i millesimati classificati come Grand Vintage Rosé.
Qual è il prezzo medio di uno Champagne Moët & Chandon?
Il prezzo medio di uno Champagne Moët & Chandon si aggira intorno ai 45 euro, considerando i prodotti che possono essere acquistati con circa 35 euro e le bottiglie più pregiate che raggiungono i 100 euro. Discorso a parte meritano gli Champagne Moët & Chandon disponibili in edizione limitata.
L’appellation o denominazione Champagne AOC è senza dubbio la più conosciuta e celebre al mondo. La denominazione è suddivisa in varie aree con caratteristiche diverse, ognuna delle quali è famosa per la coltivazione di uno specifico vitigno: la zona della Montagne de Reims è famosa per il Pinot Nero, la Côte des Blancs e la Côte de Sézanne per lo Chardonnay, la Vallée de la Marne per il Pinot Meunier e la zona più a sud della Côte de Bar per il Pinot Nero.
Il terroir della Champagne
La Champagne deve la celebrità dei suoi vini a molti fattori e uno di questi è sicuramente il suo terroir unico. In generale il suolo della Champagne è caratterizzato da marne calcareo-argillose con una forte presenza di gesso. Ed è proprio il profondo strato di gesso del sottosuolo che costituisce la ricchezza di questo territorio. La regione della Champagne rappresenta il limite estremo della coltivazione della vite a nord e il colore bianco del gesso riflette il poco calore del sole trasferendolo alle piante. Inoltre funziona anche da grande risorsa idrica, che drena la superficie delle vigne trattenendo l’acqua in profondità per i periodi siccitosi.
Metodo classico, champenoise o Champagne: il metodo di produzione
Il successo dei vini di questa regione nasce dal metodo di produzione dello Champagne, il primo vino a utilizzare la tecnica della rifermentazione in bottiglia, che ha successivamente preso il nome di “méthode champenoise” o “metodo classico”. Grazie a questo procedimento i vini tranquilli, ai quali vengono aggiunti uno sciroppo di lieviti e zuccheri detto “liqueur de tirage”, subiscono una seconda fermentazione in bottiglia che produce anidride carbonica e determina la formazione delle preziose bollicine.
Una volta terminato il periodo di affinamento sui lieviti, che verranno rimossi dal vino tramite dégorgement, la bottiglia viene rabboccata con una miscela chiamata “liqueur d’expédition”, contenente vecchi vini e una quantità di zucchero che determinerà il dosaggio finale della cuvée: Pas Dosé, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec, Demi Sec o Doux. L’esatta composizione della miscela, che concorre a conferire il cosiddetto goût maison, è un segreto gelosamente custodito da ogni produttore.
Quali sono gli elementi del successo dello Champagne?
Si può affermare che sia lo straordinario terroir il primo elemento di successo dello Champagne. È anche grazie alla tradizione di una cultura secolare e dall’arte dell’assemblage dei tre principali vitigni utilizzati che questo vino spumante è diventato la bollicina per eccellenza.
Tra i vitigni che possono comporre un blend, il Pinot Nero dona struttura, lo Chardonnay regala finezza ed eleganza e il Pinot Meunier dà un tocco fruttato. Un blend sapientemente composto permette di ottenere vini di grande fascino ed equilibrio gustativo. L’assemblage più tradizionale dello Champagne delle grandi Maison spesso prevede percentuali simili di Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay, tuttavia non mancano assemblaggi diversi, soprattutto nel caso di piccoli produttori, che hanno le vigne in una sola zona.
Possiamo parlare di "Blanc de Blancs", quando uno champagne è prodotto con sole uve bianche, di "Blanc de Noirs" se prodotto con sole uve a bacca rossa, di Rosé se c’è una leggera sosta sulle bucce o l’aggiunta di una piccola percentuale di vino rosso.