Altemasi, Chardonnay
Altemasi è una delle aziende più rappresentative nella produzione di Trentodoc Metodo Classico, il vino spumante trentino caratterizzato da finezza ed eleganza. All’origine di questa prestigiosa appartenenza alla denominazione Trentodoc c’è la lavorazione di Chardonnay e Pinot Noir che, con l’utilizzo di una sapiente arte vinicola e rispettando tempi di attesa prolungati, riesce a garantire vini spumanti dal sapore distinto e memorabile. Finezza ed eleganza dipendono infatti da condizioni climatiche tipiche della montagna e riconoscibili nei ‘masi più alti’ da cui Altemasi trae il nome. Terreni e altitudini di varia natura, oltre a rilevanti escursioni termiche giornaliere, permettono ai vini di sviluppare un ventaglio aromatico che nel bicchiere procede con puntualità, precisione gustativa e slancio. Con Altemasi il rispetto della viticoltura di montagna si fonde con tecniche di lavorazione d’avanguardia: la cantina nata nel 1993 e sviluppata su quattro livelli è un piccolo tempio per la creazione del gusto. Queste sono le premesse per creare vini spumanti adatti a accompagnare i piatti della tradizione dagli aperitivi a primi raffinati, sempre contraddistinti da un tocco croccante e sapido, ottima cremosità e pienezza al palato.
Altemasi Trentodoc
Il Altemasi Trentodoc comprende sei tipologie di vino spumante, ognuna contraddistinta da una riconoscibile identità e pensata per soddisfare più declinazioni del gusto. Con il Trentodoc Riserva Graal ci troviamo di fronte ad un lungo affinamento sui lieviti di 68 mesi: ne deriva uno spumante dal colore dorato e dal perlage persistente, con sentori di mela, pesca, bergamotto e cioccolato bianco, ideale per celebrare in grande stile un evento importante. Altro vino di riferimento è il Trentodoc Pas Dosé, con affinamento di 60 mesi e capace di aromi fruttati e floreali con un tocco di maggior mineralità e molto adatto ad accompagnare pesce affumicato e crostacei in genere. Il bello di Altemasi è potersi perdere in tante fragranze sempre all'insegna di nuove sorprese per il palato.
Quali sono le caratteristiche di Altemasi Blanc de Noirs?
CCon il Trentodoc Blanc de Noirs siamo di fronte a un vino spumante che affina oltre 36 mesi sui lieviti: sentori di frutti a polpa gialla sono finemente intrecciati a note di ribes rosso, denotando grande struttura e ottima persistenza.
Quali sono le caratteristiche del Trentodoc Altemasi Rosé?
Il Trentodoc Altemasi Rosé presenta caratteristiche di forte riconoscibilità come blend di uve Chardonnay e Pinot Noir. Si tratta di un vino spumante che affina 15 mesi sui lieviti e presenta un color rosa tenute, sentori di fragola selvatica e ciliegia matura, grande cremosità al palato e un finale persistente. Vino perfetto per un aperitivo in grande stile, accompagna ottimamente taglieri di salumi e formaggi oltre a carni bianche.
Perché assaggiare il Trentodoc Altemasi Brut Millesimato 2020?
Il Trentodoc Altemasi Brut Millesimato 2020 è l’autentica espressione dello Chardonnay, il vitigno della freschezza e della purezza che contraddistingue un’annata importante. Con oltre 30 mesi di affinamento sui lieviti questo vino spumante di grana fine e tocco delicato, presenta al naso note di agrumi e pan brioche, grande slancio al palato con una croccantezza piacevole e moderata che definisce un vino non comune e di grande struttura.
Lo Chardonnay è un vitigno a bacca bianca semiaromatico originario della Borgogna e oggi diffuso in molti paesi come Italia, Stati Uniti, Cile, Australia, Sud Africa, Nuova Zelanda, Israele e Argentina. Soprattutto in Borgogna lo Chardonnay ha una maturazione precoce che sottopone la pianta a gelate primaverili soprattutto nelle zone pianeggianti. Vitigno molto versatile, lo Chardonnay si presta alla produzione di vini freschi e giovani, come a prodotti adatti all’invecchiamento dopo una lunga fase di affinamento in barrique. La raccolta tardiva rappresenta spesso un problema per la perdita dell’acidità necessaria a conferire la capacità di conservazione per i prodotti rientranti in questa categoria. In Italia, con 20.00 ettari dedicati alla sua produzione, lo Chardonnay è prodotto con successo in Piemonte, Trentino, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lombardia dove l’acidità è più marcata, mentre la diffusione in regioni come la Puglia e la Sicilia è adatta alla produzione di vini di maggior corpo e rotondità. Molte, dunque, le denominazioni che accolgono lo Chardonnay come Alto Adige, Castel del Monte, Trento, Trevenezie. Ancora aperto è il dibattito sull’uso del legno, utilizzato sia in fase di fermentazione che di affinamento, restando una scelta determinante nella definizione dello stile e della riconoscibilità del produttore. In particolare, la California ha adottato questo stile produttivo per lo Chardonnay abituando a vini ricchi e densi, di grande profondità aromatica e molto differenti da quelli prodotti in Borgogna. Per comprendere la versatilità dello Chardonnay basterebbe anche confrontare lo Chardonnay proveniente dalla regione dello Chablis con quello prodotto nella più nota zona borgognona della Côte de Beaune e in particolare dai villaggi di Meursault, Puligny-Montrachet, o da aree più meridionali come il Mâconnais. Particolarmente interessanti lo Chardonnay della Nuova Zelanda, dotato di maggiore acidità, con un ventaglio aromatico comprendente la frutta esotica, i sentori floreali ed evidenti toni erbacei. Se guardiamo al Cile lo Chardonnay proviene dalla regione di Casablanca, Leida Valley e Lìmari Valley. In Cile, la qualità dello Chardonnay prodotto dipende enormemente dalla presenza del clima oceanico che influenza le regioni costiere: buccia di limone, mela verde e frutta a guscio si combinano a un’intensa mineralità, risultando dalla maturazione di uve soggette alla presenza da fredda Corrente di Humboldt proveniente dal Pacifico. Questa tipologia di Chardonnay cileno, notoriamente non affinato in botte, è adatto a piatti di sushi, frutti di mare, piatti a base di carni bianche e risotti con verdure. Di colore giallo paglierino, lo Chardonnay dona vini dai sentori di frutti tropicali come mango e ananas, che evolvono in sentori di frutta secca come mandorla e nocciola, esprimendo, soprattutto a seguito di fermentazione malolattica e di affinamento in barrique, aromi di burro e vaniglia. Ideale in abbinamento con foie gras e formaggi a pasta molle.
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Esiste lo Chardonnay frizzante?
Lo Chardonnay è il vitigno di base nella produzione di Champagne e Franciacorta, entrambi considerati vini Spumanti ottenuti con il Metodo Classico, un procedimento che prevede una seconda fermentazione in bottiglia. Solitamente è definito ‘frizzante artificiale’ un vino di base a cui è addizionata anidride carbonica e che poi è conservato in bottiglia sotto pressione.
Quali sono le caratteristiche dell’uva Chardonnay?
Le uve Chardonnay si presenta con grappoli di dimensioni medie e con forma piramidale e compatta. gli acini sono di media grandezza e di colore giallo tendente al dorato. Si tratta di una varietà con elevata vigoria e solitamente si tende a preservare l’acidità del frutto sia per agevolare la produzione di vini spumanti che per mantenere una buona capacità di affinamento. Sviluppa molto bene su terreni collinari con suoli calcarei e mostra estrema sensibilità alle gelate primaverili a causa del precoce germogliamento.
Quali sono i migliori Chardonnay italiani?
L’Italia è ricca di grandi esempi di vini bianchi e tra i migliori Chardonnay si possono considerare: quelli provenienti da regioni come il Trentino, l’Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia, accomunate da un clima più freddo che permette lo sviluppo di maggiore mineralità e di sentori che richiamano una evidente acidità come la mela verde, il lime e piacevoli note erbacee. Al contrario, lo Chardonnay allevato nelle regioni meridionali della penisola è aiutato nella maturazione perdendo parte della carica acida e presentando un corpo più consistente e sentori di frutta gialla e tropicale.