Prosecco Superiore Di Conegliano Valdobbiadene
Il Prosecco è lo spumante italiano più famoso, tra i prodotti promotori del Made in Italy nel mondo, arrivato a competere e superare per numero di bottiglie vendute nientemeno che lo champagne. Sebbene sia tornato prepotentemente alla ribalta soltanto a partire dal 2005, si rilevano tracce dei primi prosecco già a partire dal 1382, a Trieste, nel Friuli Venezia Giulia, particolarmente apprezzato dalla Casa d’Asburgo che se ne faceva recapitare ogni anno 100 anfore. Nel corso dei secoli la sua produzione si è concentrata sul Carso triestino e del Collio friulano ma fu poi abbandonata per svilupparsi maggiormente sulle colline trevigiane, in Veneto, specialmente sui Colli Asolani e sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene, che tutt’oggi offrono i prosecco migliori.
Lo straordinario successo ottenuto da questo spumante nel secondo dopoguerra ha portato ad una corsa alla sua imitazione di massa. Elemento caratterizzante era il vitigno con cui veniva prodotto lo spumante, il Prosecco appunto, nome facilmente attribuibile a qualsiasi vino ottenuto da questo uvaggio. Così il prodotto fu associato alla città omonima triestina e ripristinato il nome antico del vitigno, ossia il Glera per differenziarlo in maniera assoluta. L’imitazione cessò quasi del tutto di esistere dopo che nel 1969 fu istituita la DOC Prosecco al fine di certificare la provenienza di questi spumanti da specifiche aree dell’Italia nord-orientale, ovvero nelle province del Veneto, escluse Rovigo e Verona, e in tutte le province del Friuli.
Il Prosecco si compone generalmente di uve Glera al 100%, particolarmente adatti al metodo cardine per la sua realizzazione, ovvero il Metodo Martinotti-Charmat, in cui a differenza del Metodo Classico, la presa di spuma avviene per rifermentazione in autoclave. Per legge, tuttavia, la varietà dominante può essere accompagnata da uve Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot Nero vinificato in bianco, in quanto il disciplinare di produzione non prevede la produzione di un prosecco rosato.
Dal 2009, la zona di produzione a maggior vocazione del territorio, il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, può fregiarsi della DOCG, con la possibilità di aggiungere la menzione Superiore. Questa deve il suo nome alle due capitali della denominazione: Conegliano, capitale culturale in cui ha sede la prima Scuola Enologica d’Italia, e Valdobbiadene, cuore produttivo di questo territorio contraddistinto da una straordinaria vocazione e bellezza.
Negli anni si è imposto fra le varie tipologie il prosecco di Cartizze, prodotto in un’area di 107 ettari nell’omonima zona dalla caratteristica forma di pentagono, compresa all’interno di una frazione del comune di Valdobbiadene, tra le colline più ripide di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol. Ma hanno avuto una pronta diffusione anche il Prosecco di Asolo sempre a DOCG, e le cosiddette Rive, termine che indica le pendici delle ripide e vocate colline che caratterizzano il territorio, al fine di mettere in luce particolari espressioni del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene. Ciascuno di questi spumanti viene ricavato da uve provenienti da un unico comune o frazione di esso: è il caso del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Rive di Refrontolo o Rive di Santo Stefano. In base al livello di zuccheri presente nel suo dosaggio si distinguono le versioni canoniche Brut, Extra Dry, Dry, sebbene stiano prendendo piede di recente anche i dosaggi Demi-Sec e Pas Dosé. La DOC Prosecco inoltre contempla delle tipologie minori di prosecco, ossia la versione Frizzante e il Tranquillo, come quello della cantina Collalto, molto poco conosciuto quasi di nicchia.
Fatte salve le naturali differenze micro-climatiche, di suolo e di esposizione riscontrabili nelle diverse aree della denominazione, si può delineare il profilo dello spumante in oggetto come quello di una bollicina dal colore giallo paglierino con riflessi luminosi, che all’olfatto sprigiona una complessità di profumi che ritorna di frequente sulla frutta a polpa bianca, mela e pera su tutte, agrumi e tocchi di rosa, con un delicato retrogusto di mandorla. Al palato è armonico ed elegante, di grande morbidezza, sostenuto da un perlage piacevolmente fine. La moderata gradazione alcolica rende il prosecco un ottimo aperitivo ma anche perfetto compagno di antipasti, secondi a base di pesce, nonché protagonista di deliziosi cocktail quali il Bellini, il Rossini e il Cocktail Hugo.
Tra i produttori più famosi di questa denominazione troviamo: Adami, Andreola, Astoria, Bisol, Bortolomiol, Carpenè Malvolti, Foss Marai, Mionetto, Nino Franco e Zardetto.