Chianti
Il Chianti ha radici antiche e profonde. Il termine “Chianti” compare per la prima volta nei documenti dell’archivio di Datini di Prato, per indicare una tipologia speciale di vino. In epoca medievale la denominazione si riferiva a “vino di Firenze” e solo nel Seicento, con l’intensificarsi dei commerci, venne ufficialmente riconosciuto come vino tipico del territorio. Scegliere di bere Chianti significa scegliere un vino dal passato prestigioso, che è l’essenza di un territorio amato in tutto il mondo. Il Chianti viene prodotto nelle province di Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Pistoia e Prato, scrigni di bellezza e custodi del “saper far vino”. In base alla zona di provenienza il vino Chianti può essere denominato: “Colli Aretini”, “Colli Fiorentini”, “Colli Senesi”, “Colline Pisane”, “Montalbano”, “Montespertoli” e “Rufina”. La regione del Chianti ha un paesaggio unico, caratterizzato da colline dolci e terrazzamenti di vigneti inconfondibili, diventati simbolo della toscanità più autentica. In questo contesto di bellezza nasce uno dei vini più amati al mondo, che deve le sue peculiarità alle uve Sangiovese e al terroir unico che caratterizza la zona di produzione. In un bicchiere di Chianti predominano note di ciliegia e sottobosco, freschezza, eleganza e profondità. Non vediamo l’ora di farvi scoprire i migliori Chianti su Vino.com!
Chianti, Chianti Classico e Chianti Classico Riserva: le differenze
Chianti e Chianti Classico sono tra le tipologie di vino rosso più famose al mondo. A differenza del Chianti, il Chianti Classico può essere ottenuto solo nella zona originaria di produzione del Chianti: un territorio che comprende i comuni di San Casciano Val di Pesa, Greve in Chianti, Tavarnelle in Val di Pesa, Poggibonsi, Barberino Val d'Elsa, Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti e Castelnuovo Berardenga. Il Chianti Classico DOCG può a sua volta essere d’annata Riserva o Gran Selezione, in base al periodo di invecchiamento a cui viene sottoposto. Il Chianti Classico d’annata è l’espressione giovane della tipologia. Si tratta di un prodotto caratterizzato da un corpo snello e fragrante. È così versatile da poter essere abbinato a numerosissime proposte gastronomiche, un best seller italiano. L’apice della produzione chiantigiana è rappresentata dal Chianti Classico Riserva e dal Chianti Classico Gran Selezione, vini con affinamenti più lunghi, che rappresentano un’interpretazione intensa e corposa del Sangiovese ed in grado di mostrare una grande capacità evolutiva e una fantastica longevità. In termini organolettici e gustativi, rispetto al Chianti Classico d’annata, il Chianti Classico Riserva esprime maggiore complessità aromatica, con note tostate e vanigliate che si intensificano ancor di più nella versione Chianti Classico Gran Selezione. Scopri il la migliore selezione di Chianti Classico su Vino.com.
Esiste il Chianti bianco o è solo un vino rosso?
Tradizionalmente il Chianti è associato a morbidi colli delineati da filari di Sangiovese e altre uve a bacca rossa da cui hanno origine vini intensi e corposi. Questa associazione è corretta perchè il Chianti è un vino rosso. Tuttavia la zona del Chianti è coltivata anche con vitigni a bacca bianca, un esempio è il Torricella, IGT Toscana, di Barone Ricasoli, un bianco che nasce in vigneti situati sulle colline senesi. È prodotto in prevalenza con uve Chardonnay e con uve Sauvignon Blanc ed ha una struttura ricca e complessa, che esprime il suo carattere tipicamente toscano. Il colore è giallo paglierino, presenta un bouquet di note agrumate bilanciate da note vanigliate e sfumature fruttate. In bocca è fresco e piacevole, ampio e strutturato. Può essere bevuto giovane, ma è anche adatto ad un lungo invecchiamento.
Il Chianti è un vino fermo o frizzante?
Il Chianti è conosciuto per essere un vino fermo, corposo e dalle grandi capacità d’invecchiamento. Non esistono vini frizzanti appartenenti alla denominazione Chianti. Vi farà piacere scoprire questa interessante parentesi storica ambientata tra il 1834 e il 1837. Durante quegli anni, il Barone Bettino Ricasoli diede alla luce il Chianti Governo all’uso Toscano, un vino rosso piacevolmente frizzante e di pronta beva. Questa tipologia di vinificazione consiste nel raccogliere in anticipo la parte più matura del grappolo di Sangiovese e lasciarla sui graticci fino all’appassimento. Una volta pigiate, le uve producono un mosto che, aggiunto al vino che ha terminato la fermentazione, dà avvio ad una seconda fermentazione che conferisce al vino una fresca effervescenza. Oggi, secondo quanto previsto dal disciplinare di produzione, questa tipologia di vinificazione non può essere eseguita per produrre vino Chianti.
Cosa abbinare al Chianti?
Siete appena stati nel Chianti, avete fatto scorta su Vino.com per organizzare la vostra cena di rientro e non sapete che abbinamenti cibo-vino proporre? Anche in questo caso, il vostro sommelier online di fiducia ha tutte le risposte alle vostre domande. Partiamo dalle caratteristiche del Chianti. Il Sangiovese ha un profilo fruttato esaltato da note balsamiche, in particolar modo nella versione Riserva ha un’acidità spiccata e un tannino vivace, che ne prolunga la persistenza. È armonioso e corposo. L’affinamento in legno contribuisce alla sua struttura e lo rende adatto ai primi con ragù e ai secondi di carne, anche grigliate. Per accompagnare il Chianti non c’è niente di meglio della bistecca alla fiorentina, della tagliata o della carne di manzo. Il Chianti è perfetto da abbinare anche ai formaggi stagionati. Un’ultima raccomandazione dal vostro sommelier online di fiducia: tenete sempre la vostra bottiglia di Chianti lontano dalla luce o da fonti di calore, per non alterarne le proprietà organolettiche. Adesso scegliete pure il vostro Chianti preferito!