Champagne
L’appellation o denominazione Champagne AOC è senza dubbio la più conosciuta e celebre al mondo. La denominazione è suddivisa in varie aree con caratteristiche diverse, ognuna delle quali è famosa per la coltivazione di uno specifico vitigno: la zona della Montagne de Reims è famosa per il Pinot Nero, la Côte des Blancs e la Côte de Sézanne per lo Chardonnay, la Vallée de la Marne per il Pinot Meunier e la zona più a sud della Côte de Bar per il Pinot Nero.
Il terroir della Champagne
La Champagne deve la celebrità dei suoi vini a molti fattori e uno di questi è sicuramente il suo terroir unico. In generale il suolo della Champagne è caratterizzato da marne calcareo-argillose con una forte presenza di gesso. Ed è proprio il profondo strato di gesso del sottosuolo che costituisce la ricchezza di questo territorio. La regione della Champagne rappresenta il limite estremo della coltivazione della vite a nord e il colore bianco del gesso riflette il poco calore del sole trasferendolo alle piante. Inoltre funziona anche da grande risorsa idrica, che drena la superficie delle vigne trattenendo l’acqua in profondità per i periodi siccitosi.
Metodo classico, champenoise o Champagne: il metodo di produzione
Il successo dei vini di questa regione nasce dal metodo di produzione dello Champagne, il primo vino a utilizzare la tecnica della rifermentazione in bottiglia, che ha successivamente preso il nome di “méthode champenoise” o “metodo classico”. Grazie a questo procedimento i vini tranquilli, ai quali vengono aggiunti uno sciroppo di lieviti e zuccheri detto “liqueur de tirage”, subiscono una seconda fermentazione in bottiglia che produce anidride carbonica e determina la formazione delle preziose bollicine.
Una volta terminato il periodo di affinamento sui lieviti, che verranno rimossi dal vino tramite dégorgement, la bottiglia viene rabboccata con una miscela chiamata “liqueur d’expédition”, contenente vecchi vini e una quantità di zucchero che determinerà il dosaggio finale della cuvée: Pas Dosé, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec, Demi Sec o Doux. L’esatta composizione della miscela, che concorre a conferire il cosiddetto goût maison, è un segreto gelosamente custodito da ogni produttore.
Quali sono gli elementi del successo dello Champagne?
Si può affermare che sia lo straordinario terroir il primo elemento di successo dello Champagne. È anche grazie alla tradizione di una cultura secolare e dall’arte dell’assemblage dei tre principali vitigni utilizzati che questo vino spumante è diventato la bollicina per eccellenza.
Tra i vitigni che possono comporre un blend, il Pinot Nero dona struttura, lo Chardonnay regala finezza ed eleganza e il Pinot Meunier dà un tocco fruttato. Un blend sapientemente composto permette di ottenere vini di grande fascino ed equilibrio gustativo. L’assemblage più tradizionale dello Champagne delle grandi Maison spesso prevede percentuali simili di Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay, tuttavia non mancano assemblaggi diversi, soprattutto nel caso di piccoli produttori, che hanno le vigne in una sola zona.
Possiamo parlare di "Blanc de Blancs", quando uno champagne è prodotto con sole uve bianche, di "Blanc de Noirs" se prodotto con sole uve a bacca rossa, di Rosé se c’è una leggera sosta sulle bucce o l’aggiunta di una piccola percentuale di vino rosso.